Il Messaggero, 17 gennaio 2025
Tangenti per le abilitazioni: inchiesta all’ateneo di Cassino
CASSINO “Soddisfatti o rimborsati”. Come nella più comune pratica commerciale che assicura al cliente la restituzione della merce in caso d’insoddisfazione. Nel caso dell’inchiesta “Luna Viola” sul giro di mazzette nel rilascio delle abilitazioni per i docenti di sostegno da parte dell’Università di Cassino per l’annualità 2022/2023, non c’era merce in ballo, ma l’ipoteca sul posto fisso da docente di sostegno. Secondo l’accusa, infatti, chi si rivolgeva al gruppo di “sodali” e sborsava la tangente per avere in anticipo le domande dei test della prova preselettiva ma non la superava, riotteneva il denaro. L’inchiesta della guardia di finanza ha portato agli arresti domiciliari due docenti, i coniugi Giovanni Arduini e Diletta Chiusaroli, e Giancarlo Baglione titolare della scuola di formazione privata “Cervantes” che ha tre sedi in Ciociaria. L’accusa per loro è di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione. Stessa accusa per il direttore delle Risorse Umane dell’Università, Massimiliano Mignanelli, per il quale c’è la richiesta di domiciliari, ma prima dovrà essere sottoposto ad interrogatorio preventivo.
Il gruppo avrebbe messo in piedi il “Sistema Cassino”. A delinearlo è stato il titolare della scuola privata “Cervantes”, che, in una intercettazione ha detto: «A Cassino lo sanno tutti come funziona. Se vuoi entrare devi pagare. E chi non deve entrare non entra». Per l’abilitazione al sostegno e poter dunque inserirsi nelle graduatorie per insegnare nelle scuole servivano 15 mila euro. La “triangolazione” delle mazzette è stata ricostruita in due anni di indagini. Gli aspiranti professori si rivolgevano al titolare della Cervantes il quale spiegava loro il costo dell’operazione. Cinquemila euro per ogni prova, ma l’unico scoglio era la preselettiva, perché la correzione dei test era automatizzata. A fornire la batteria di domande che poi sarebbero state oggetto d’esame era il direttore Mignanelli. Per lo scritto e l’orale non c’era problema. «Bastava scrivere 15 righe, anche “la luna è viola” e poi non fare scena muta all’orale», hanno spiegato gli investigatori. E qui intervenivano i due docenti universitari che aggiustavano il tiro e in qualche caso rettificavano anche il voto. A svelare il giro di abilitazioni col trucco è stato un promemoria, una sorta di “pizzino digitale” trovato nel telefono di Baglione, dove c’erano appuntate tutte le date e la consegna dei soldi a Mignanelli. «Mo ti faccio avere pure quegli altri Max, li raccolgo e ti faccio avere». Dice Baglione, in una conversazione, a Mignanelli. Lo scandalo Tfa ha portato il rettore dell’Università di Cassino, Marco Dell’Isola a «chiedere scusa» agli attuali corsisti. Ma c’è stata la polemica degli esclusi, per mezzo voto, al ciclo Tfa 2022/2023. «Le scuse le deve a noi, chissà chi ha avuto il nostro mezzo voto: ci hanno rovinato il futuro. Ci costituiremo nel processo».