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 2025  gennaio 16 Giovedì calendario

Alluvione, Figliuolo ha speso 100 milioni su 1,9 miliardi dei ristori

Non è un affondo, toni e linguaggio sono quelli della più cauta diplomazia. Ma quando gli chiedono conto dei ristori per i privati (famiglie e imprese) Fabrizio Curcio, commissario alla ricostruzione post alluvione fresco di nomina, dice: “Siamo nelle condizioni di migliorare le procedure, sentendo il territorio; dobbiamo trovare il modo di aumentare le domande”. Ed è così che l’ex capo della Protezione civile, successore del generale Francesco Paolo Figliuolo, si sofferma sui meccanismi messi a punto finora, apertamente criticati dai comitati degli alluvionati romagnoli: le ordinanze commissariali, talmente complicate da mandare in tilt anche i tecnici chiamati a redigere perizie e a inoltrare richieste di indennizzo. Si, perché è il bilancio di quanto fatto fino a questo momento, a diciannove mesi dalla disastrosa alluvione del maggio 2023, a dire che tutto va troppo a rilento.
Degli 1,9 miliardi a disposizione dell’ex commissario – che il 31 dicembre ha concluso il suo mandato – sono stati erogati solo 100 milioni di risarcimenti, che corrispondono all’approvazione di 2.400 pratiche, delle quali nemmeno duemila per le famiglie, 446 per le imprese. Figliuolo congedandosi ha snocciolato i numeri con enfasi, come fosse un successo. Ma così non è. Le domande – a fronte di 60 mila unità immobiliari danneggiate – sono arrivate con il contagocce, a conferma dell’impianto troppo burocratico e farraginoso predisposto da Figliuolo. Sul quale nessuno, ovviamente, se la sente di gettare la croce. Né Curcio né il presidente della Regione Michele De Pascale. Per quest’ultimo al risultato di oggi “hanno concorso vari fattori, alcuni non insiti propriamente nelle ordinanze: discendono dalle norme. Per questo è necessario che il governo attivi subito un tavolo di lavoro con le Regioni colpite per proporre una innovazione legislativa”.
In pratica per la ricostruzione privata Figliuolo ha gestito 1,2 miliardi ai quali si sono sommati i 700 milioni di euro messi a disposizione con il credito di imposta, peraltro reso operativo solo lo scorso novembre con apposita ordinanza. Ma anche per quanto riguarda le opere pubbliche – strade, ponti, argini dei fiumi da rimettere in sicurezza – non è che tutto proceda così velocemente, con i 2,7 miliardi – su un totale di 4,7 – stanziati dal governo. Figliuolo ha messo in cantiere più di 7 mila interventi, ma solo il 35% è stato completato: un altro 35% è ancora in corso di progettazione.
Il passaggio di consegne non comporterà interruzioni delle attività in corso, ha garantito Curcio. Anche la struttura commissariale non sarà cambiata, almeno per il momento, “per non creare un disallineamento con le procedure attuali”. Delle quali nelle prossime settimane verrà però rivisto l’impianto. “Cosa – ci tiene a dire il nuovo commissario -, che non è un cambio di idee rispetto a quello che si faceva prima. Qui non si tratta di esprimere un giudizio su quanto è stato fatto fino ad ora. Si tratta di dire: mettiamo in fila le cose fatte, vediamo come possiamo migliorare, quali sono le criticità e come superarle”. Tutto dopo un incontro con i sindaci dei comuni colpiti, in una regione che sta pagando il prezzo altissimo di quattro alluvioni in un mese e mezzo.