la Repubblica, 16 gennaio 2025
Cavallini, chiuso il cerchio dell’eversione nera
La conferma definitiva della condanna dell’ex terrorista dei Nar Gilberto Cavallini per la strage alla stazione di Bologna rappresenta un tassello importante nella ricostruzione dello scampolo più sanguinoso della stagione stragista. La decisione della Cassazione, infatti, non solo corrobora gli elementi già accertati riguardo al massacro del 2 agosto (matrice neofascista con protezione e regia della loggia massonica P2), ma, scandagliando la storia e le relazioni di questo terrorista nero, ha dato il colpo di grazia alle autorappresentazioni “romantiche” dei Nar. Nel tentativo di negare le condanne definitive a loro carico per la strage del 2 agosto, infatti, il leader carismatico Giusva Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini hanno descritto se stessi come una banda di “spontaneisti”, “guerrieri nazional-rivoluzionari” e ribelli “antisistema”, lontani anni luce dai “vecchi tramoni” (cioè la vecchia guardia dei terroristi neri di Ordine Nuovo e affini, attivi soprattutto in Veneto, responsabili di gran parte delle stragi avvenute dal 1969 al ’74, da piazza Fontana a piazza della Loggia), dai servizi segreti e dalle forze di sicurezza. Ma il processo Cavallini li ha clamorosamente sbugiardati.Figura di punta dei Nar, legatissimo ai terroristi già condannati per la bomba di Bologna, Cavallini, ben prima di essere incriminato, nel 2017, anche per la strage del 2 agosto, era già stato condannato per banda armata e delitti di assolutorilievo come l’omicidio, nel giugno dell’80, del pm di Roma Mario Amato, all’epoca incaricato delle più importanti inchieste sul terrorismo nero. Di qualche anno più vecchio dei giovanissimi camerati (nel 1980 aveva 28 anni), incarna la linea di collegamento tra i Nar e il vecchio mondo stragista veneto. Era stato infatti “costruito militarmente” da Massimiliano Fachini, già braccio destro del terrorista nero Franco Freda (condannato per numerosi attentati tra la primavera e l’estate del 1969 e riconosciutocome uno dei responsabili della strage di piazza Fontana), al punto da “essere considerato suo figlio putativo”, si leggeva nella sentenza d’Appello. È emerso cheCavallini e i Nar potevano accedere al deposito veneziano di armi ed esplosivi in capo agli stragisti ordinovisti Carlo Maria Maggi e Carlo Digilio. Quanto ai legami con gli apparati di sicurezza, al momento del suo arresto nel 1983 Cavallini girava con un tesserino di riconoscimento falso dei carabinieri, firmato da un ufficiale affiliato alla P2: un intero stock di tesserini in bianco firmati dallo stesso piduista è stato trovato in un covo torinese nella disponibilità di vari soggetti delladestra eversiva. Tra gli oggetti sequestrati a Cavallini c’era anche una mezza banconota di mille lire compatibile con una di quelle usate come strumento di riconoscimento per accedere ai depositi d’armi della rete Stay behind Gladio. Alla faccia dello spontaneismo. Come se non bastasse, è emerso che Cavallini disponeva di ingenti somme di denaro su conti in Svizzera, proprio mentre, in parallelo, il processo al terrorista Paolo Bellini, sempre per la strage di Bologna, ricostruiva su base documentale come Licio Gelli avesse pagato profumatamente gli esecutori e i depistatori della strage (ricostruzione convalidata dal giudizio d’appello pronunciato pochi giorni fa).I giudici bolognesi avevano anche ripercorso, e rivalutato, gli elementi a sostegno del coinvolgimento di Cavallini e Fioravanti come killer nell’omicidio di Piersanti Mattarella, nel quadro di uno scambio di favori con Cosa Nostra: sarà interessante confrontare dati e valutazioni con quanto emergerà dalle nuove indagini palermitane sugli esecutori mafiosi.Last but not least,il processo ha nuovamente vagliato – e cassato – la fantomatica pista alternativa palestinese per la strage del 2 agosto, in teoria già cassata in modo definitivo dopo dieci anni di indagini nel 2015, ma rilanciata in chiave difensiva dal Cavallini. Il tempo, insomma, si sta rivelando galantuomo, nel rendere giustizia alle 85 vittime della strage del 2 agosto