Corriere della Sera, 14 gennaio 2025
Biografia di Marciano junior
Un anno di vita, ma già le idee chiare sul denim perfetto. «Rilassato, lavato, con una vestibilità baggy», spiega Nicolai Marciano, arrivato dalla sua Los Angeles in fiamme («grazie al cielo familiari e amici stanno bene») per raccontare a Pitti il secondo capitolo di Guess Jeans, che ha debuttato proprio lo scorso anno a Firenze. Il figlio di Paul Marciano, 30 anni appena compiuti di cui quasi la metà trascorsi in azienda (ci è entrato appena maggiorenne), raccoglie l’eredità del padre e la rielabora secondo nuovi codici, ma senza perdere di vista il passato. La stessa Firenze non è casuale: per la famiglia Guess è come una seconda casa, perché proprio qui, nel 1994, è stato aperto il primo negozio europeo. Ma l’obiettivo ora è la conquista di un pubblico nuovo, più giovane e forse meno «fatale». Non ci sono le donne da favola che hanno costellato le campagne di Guess – dalla sedicenne Carla Bruni a Claudia Schiffer e poi Valeria Mazza, Carrè Otis, Eva Herzigova, fino all’ultima musa Georgina Rodriguez – ma un mondo ispirato dalla musica, lo sport e l’arte. Al fotografo Rafael Pavarotti Nicolai ha chiesto così di fotografare la cantante Beabadoobee, il modello e attivista transgender Kai-Isaiah Jamal, l’attrice e modella Iris Law, il giocatore del Liverpool FC Trent Alexander Arnold e il musicista e modello Gene Gallagher, figlio di Liam e già intravisto sulle passerelle milanesi. «Siamo ovviamente ispirati dalle donne, ma non siamo focalizzati solo su quello: vogliamo creare un racconto differente», spiega Nicolai Marciano che da oggi sarà non solo alla Fortezza da Basso ma fino al 3 febbraio anche nelle vetrine della Rinascente di Piazza della Repubblica con una installazione dedicata alla nuova tecnologia Guess Airwash TM, realizzata con Jeanologia. Un metodo che sostituisce le pietre pomice nel lavaggio con acqua e aria, introducendo pratiche di produzione eco-friendly, ma senza sacrificare il sapore vintage tipico del brand, primo tra tutti, nel 1981, a proporre i jeans stonewashed. «Per noi il rispetto per l’ambiente è fondamentale», dice Marciano, che ha studiato insieme a un team qualificato processi di produzione e trattamento responsabili.
Alla Fortezza da Basso andranno in scena denim ispirati al mondo californiano: gli stili menswear includono il modello relaxed, dritto, slim e skinny, mentre il mondo femminile e fatto di vestibilità wide leg, skinny, mom, bootcut e mid-rise straight. La parola che lega tutto è inclusività, anche rispetto al prezzo. «Guess è pensato per un mondo sofisticato e lussuoso: Guess Jeans vuole invece parlare alla generazione più giovane e il prezzo è pensato per attirarla». Una apertura dimostrata anche nel team, dove il 60 % è composto da donne e i talenti più giovani vengono incentivati a collaborare. Non c’è un modello preciso da vestire: «Un singolo profilo non basta, mi interessa un mondo dinamico, fatto di sedicenni che vanno a scuola o di giovani mamme che partono per il weekend». E poi il pubblico rock, quello che a Coachella ama indossare Guess Jeans.
L’Italia è il primo mercato, ora puntiamo al Giappone. Il desiderio più grande? L’India
Il successo dell’impresa del giovane Marciano è testimoniata dalle aperture di concept store ispirati all’heritage californiano delle origini. «Amsterdam e Berlino, ma anche aperture in stile pop-up a Orio al Serio, Atene e Kosovo, installazioni a Parigi, Barcellona, Milano: prestiamo grande attenzione all’Europa e all’Italia, il nostro mercato più importante. Ora puntiamo al Giappone, la patria del denim più nobile, con l’apertura del flagship il prossimo giugno. Ma il mio sogno più grande è l’India». Tutto con la «benedizione» di papà Paul, che incoraggia il nuovo corso. «Mi sostiene molto, è orgoglioso del mio lavoro e ci capita spesso di confrontarci». L’insegnamento più importante? «Lavorare duro, il mio hobby è la mia azienda».