la Repubblica, 13 gennaio 2025
Baiardo in tv: “È stato pagato”
ROMA – Il primo a vaticinare l’arresto imminente di Matteo Messina Denaro fu Salvatore Baiardo, il gelataio amico dei mafiosi. Lo aveva fatto in un’intervista al giornalista Massimo Giletti che, rivela Report,rilasciava a pagamento. Baiardo oggi è in carcere. Proprio per una delle sue rivelazioni in tv. Aveva infatti raccontato a Giletti dell’esistenza di una fotografia che ritraeva nel 1992 Berlusconi, Il generale Delfino e il boss Graviano, e aveva parlato del tentato ricatto a Silvio e Paolo Berlusconi. Poi ha negato tutto.
Una storia che ieri ha ricostruitoReport suRai 3in un lungo e dettagliato servizio di Paolo Mondani, nel quale si rivelano alcuni documenti esclusivi dell’inchiesta della procura di Firenze sui via dei Geroglifici a Firenze e di via Palestro a Milano. Report ha mostrato anche alcune intercettazioni telefoniche nelle quali Giletti racconta al suo amico Giovanni Minoli, lo storico giornalista e dirigente Rai, che Baiardo era stato pagato per rilasciare le interviste che la sua trasmissione diLa7aveva mandato in onda.
«Il signor Baiardo – diceva Giletti – è stato pagato…». «Sì, sì, due fatture da 15mila euro, due volte» gli risponde Minoli. Giletti si stava lamentando della “censura” che raccontava di aver subito e che aveva portato alla chiusura del suo programma di successo. «Paolo Berlusconi chiama l’editore di La7 Urbano Cairo per protestare contro le rivelazioni di Baiardo. Cairo chiede a Giletti di incontrare Berlusconi maGiletti rifiuta» ricostruisce Report.«E Giammarco Mazzi, procuratore di Giletti e oggi sottosegretario alla Cultura, interrogato a Firenze racconta che Cairo voleva rinnovare il contratto al conduttore. Invece l’11 aprile chiude la trasmissione e scoppia il putiferio».
Giletti racconta infatti che, oltre alle foto di Baiardo, in piedi c’era una trasmissione su Dell’Utri che non andrà mai in onda. «Certo, se riuscissi ad avere adesso quell’incontro con la premier» consiglia Minoli a Giletti, facendo riferimento a Giorgia Meloni, «sarebbe molto importante». E Giletti gli risponde: «Lo devo fare per forza».
Nella lunga inchiesta Report si concentra soprattutto sul ruolo di Marcello dell’Utri e sui suoi rapporti con la criminalità organizzata. Tra le altre cose si racconta come «agli atti delle stragi di Firenze e Milano ci sono gli identikit di alcune donne. Presenze che non c’entrano con i mafiosi. Le indagini rivelano – diceReport – che quelle stragi non sarebbero state orchestrate solo dalla mafia, ma anche da soggetti esterni, appartenenti al mondo imprenditoriale, politico e istituzionale».