la Repubblica, 13 gennaio 2025
Reato di devastazione. Ecco che cosa rischiano i manifestanti di Roma
ROMA – Devastazione. È l’accusa che potrebbe gravare sui protagonisti degli scontri di sabato sera nel quartiere San Lorenzo. La manifestazione, organizzata per chiedere giustizia per Ramy Elgaml, il diciannovenne morto a Milano durante un inseguimento con i carabinieri, si è trasformata in una guerriglia urbana. Almeno cento giovani hanno preso d’assalto la polizia con fumogeni, bottiglie e bombe carta, ferendo nove agenti, danneggiando una camionetta e un supermercato.A distanza di 24 ore, nonostante l’appello della famiglia di Ramy, che ha chiesto uno stop alle violenze, il collettivo Zaum dell’università La Sapienza, tra i protagonisti degli scontri, ha rivendicato sui social i disordini di piazza dei Sanniti: «Non finisce qui, ve la faremo pagare». Il riferimento alle forze dell’ordine è chiaro. E ora la Digos di Roma, guidata da Antonio Bocelli, sta completando un’informativa dettagliata che sarà trasmessa nei prossimi giorni alla Procura. Al momento, sono trenta i manifestanti identificati, ma il numero potrebbe aumentare grazie all’analisi di numerose immagini: video delle telecamere in piazza, delle bodycam e filmati circolati sui social. Oltre alla devastazione, gli investigatori stanno ipotizzando altri reati tra cui lesioni e resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento e manifestazione non autorizzata. Sotto la lente della polizia, che non esclude una regia unica dietro la protesta nazionale, c’è il nucleo più radicale dei manifestanti, in particolare proprio i membri di Zaum, già noti per aver preso parte ai disordini del 5 ottobre in piazzale Ostiense, quando la manifestazione non autorizzata pro Palestina si chiuse con gli scontri con le forze dell’ordine.Il raduno di sabato, promosso sui social dai collettivi universitari e dagli studenti autorganizzati dei licei del centro, era iniziato pacificamente intorno alle 19 in piazza dell’Immacolata. Tuttavia, poco dopo le 20, il corteo di circa 400 partecipanti, tra cui anche venti anarchici, ha tentato di raggiungere la caserma dei carabinieri in via dei Volsci e la situazione è degenerata.Durante il tragitto, sono stati rovesciati cassonetti e campane per la raccolta del vetro. Poi è partito il fitto lancio di bottiglie, bombe carta e fumogeni contro gli agenti in tenuta antisommossa a difesa della caserma. Un petardo, classificato dalla questura come “ad alto potenziale”, ha infranto il vetro di una camionetta. A quel punto, la polizia ha reagito con i manganelli, caricando i manifestantiin piazza