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 2025  gennaio 12 Domenica calendario

Roma, gli scontri al corteo per Ramy

Roma Bombe carta, fumogeni, lanci di bottiglie contro la polizia che risponde con cariche di contenimento. Momenti di tensione ieri a Roma durante il corteo «Giustizia per Ramy Elgaml», il 19enne morto lo scorso 24 novembre al Corvetto, Milano, dopo esser stato investito da un’auto dei carabinieri alla fine di un inseguimento. La manifestazione nella Capitale, non preavvisata alla Questura, si stava svolgendo in concomitanza con le altre promosse dal Coordinamento Antirazzista italiano a Brescia, Bologna e Milano. Oltre 250 i manifestanti dei collettivi autonomi e gruppi studenteschi che si erano riuniti in serata in piazza dell’Immacolata nel quartiere San Lorenzo: «Vendetta per Ramy, la polizia uccide», «Giustizia per Ramy, ma quale sicurezza», alcuni degli striscioni in testa al serpentone. All’inizio della protesta era presente anche il fumettista Zerocalcare. Quando il corteo è arrivato in Piazza dei Sanniti è esplosa la guerriglia. I manifestanti hanno iniziato a capovolgere i cassonetti della raccolta dei rifiuti, rompendo anche la vetrina della locale sede dell’Inps, per poi tentare di sfondare il cordone di agenti in tenuta antisommossa, che stavano contenendo la protesta.
Ci sono stati lanci di bombe carta, petardi, bottiglie di vetro e fumogeni contro le camionette della polizia, ad una è stato spaccato il vetro blindato. A quel punto è scattata più di una carica di contenimento da parte della polizia. Sono stati lunghi minuti di tensione, poi i manifestanti hanno proseguito il corteo lungo le strade di San Lorenzo, imbrattando le mura del quartiere con scritte che chiedevano giustizia per Ramy. Otto gli agenti contusi, che sono dovuti ricorrere alle cure in ospedale: uno in particolare, è stato ferito al volto dall’esplosione di una bomba carta, come ha riportato Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di polizia. Coisp. «L’uso di bombe carta, fumogeni e l’attacco deliberato alle camionette della polizia non è altro che una vile aggressione contro lo Stato e chi lo rappresenta» le sue parole di condanna. Su posizioni opposte Rifondazione Comunista. «Ancora una volta denunciamo e condanniamo le brutali cariche di polizia contro i manifestanti a Roma, presi a manganellate – afferma Giovanni Barbera, membro del comitato politico nazionale di Rifondazione Comunista –. Al corteo erano presenti oltre 400 manifestanti, di cui gran parte giovanissimi. Inaccettabile la reazione delle forze dell’ordine che ha inopinatamente deciso di caricare brutalmente i manifestanti». «Violenze sugli agenti inaccettabili – ha detto Matteo Piantedosi, ministro dell’Interno – da parte di soggetti che strumentalizzano la tragedia di Ramy. Pieno sostegno agli agenti. Fermarsi a un alt, non solo viola la legge, ma rappresenta un pericolo per sé e gli altri». Le proteste sono divampate dopo la pubblicazione del video della telecamera in dotazione alla volante dell’Arma che avrebbe impattato contro il motorino su cui viaggiava Ramy. Immagini che hanno indignato i familiari del ragazzo che chiedono giustizia e verità ma più volte hanno inviato i manifestanti alla calma: «La violenza non è la risposta», hanno detto.