Libero, 9 gennaio 2025
I prezzi di musei e mostre a Milano
Si dice che Milano è una città così cara perché ha tanto da offrire: c’è chi a Milano gode di lussuosi ristoranti (18 stellati nella guida Michelin 2025) o semplicemente della vasta scelta di cucine etniche che i quartieri hanno da offrire. C’è chi della città ama le fiere, tra Fashion week, design, motori e tutto il resto, grazie alle quali si ha la possibilità di scoprire il mondo a portata di metropolitana. C’è chi invece è qui per l’eccellenza accademica, tra Politecnico, ospedali altamente specializzati e tutto il resto. Ma se già il solo risiedere nella metropoli richiede un particolare sforzo economico, quanto costa godere effettivamente dei singoli eventi che la città ha da offrire?
Ipotizziamo che una regolare famiglia – padre, madre e due figli in età scolare – questa domenica voglia spenderla curiosando in una delle tante mostre in città. Se si cerca sui principali blog che raccolgono gli eventi saltano subito all’occhio le più pop. Prendiamone alcune ad esempio: tra le più in voga troviamo Tim Burton’s Labyrinth alla Fabbrica del Vapore, un’esperienza immersiva ideata dal brillante regista americano sicuramente apprezzabile da tutte le età. Quattro persone con riduzione famiglia, 72 euro più 4 di commissione, ma solo con ingresso dalle 19:30 alle 20 perché tutto il resto è già occupato.
Se in quella fascia oraria non si fosse disponibili, si potrebbe ripiegare sul viaggio, anch’esso “immersivo”, nella storia del Titanic, in esposizione allo Scalo Farini: in quattro, poco meno di 90 euro nel finesettimana. Si continua con Space Mania, popolarissima esperienza in piazza Beccaria che in soli 3 mesi ha contato più di 100 mila visitatori da tutta Italia ed è quindi stata prorogata fino al prossimo settembre: 64 euro con lo sconto famiglia. Più accessibile Munch, esposizione che in famiglia può essere visitata con poco più di 40 euro, sperando che i bambini possano apprezzare il nichilismo del pittore norvegese.
Discorso simile se dall’arte visiva si passa alla musica, dove i prezzi diventano ancora più folli senza bisogno di considerare una famiglia intera nel computo: partendo dalla Scala, a stretto giro si possono trovare un’opera lirica di Verdi, Falstaff, a partire da 90 euro per persona, o, se si preferisce il concerto, si può optare per la Sinfonia n. 6 di Mahler diretta da Lorenzo Viotti, a partire da 54 euro per la galleria Zona 3, con soli tre posti rimasti. Finiti quelli, si torna a 90 euro. Per il balletto Lo Schiaccianoci in scena domani sera al turno “R” sono rimasti solo palchi in Zona 5 – “No visibilità”, recita il sottotitolo – a 54 euro e in Zona 4 – sempre “No visibilità” – a 75 euro.
Se per la musica e il teatro classico i prezzi possono ridursi acquistando con largo anticipo e limitandosi al Loggione, il discorso cambia quando si è appassionati di musica pop. Volendo ascoltare Massimo Ranieri dalla platea del Teatro degli Arcimboldi a fine gennaio, si sta tra i 65 e i 75 euro. Le gallerie, invece, scendono tra i 40 e i 50. Per Marco Mengoni a San Siro, invece, il minimo è 50 euro, laterale con visibilità limitata, circa 55 per il prato e di qua a salire per posti via via migliori. Ancora peggio se si è fan della musica internazionale, la quale ha costi necessariamente più alti: posto unico a 90 euro per gli Imagine Dragons, popolarissima rock band che suona a maggio all’Ippodromo. Stesso prezzo per la popstar del momento, Dua Lipa, anche lei all’Ippodromo il prossimo giugno. E non serve che faccia il totale, vertiginosamente alto, per chi voglia condividere la passione della musica dal vivo con tutta la famiglia. Un piccolo salvagente lo lancia il pubblico, il quale, nonostante tutto, qualcosa riesce a garantire ai suoi cittadini attraverso i musei comunali. Palazzo Marino ricorda «della Museo card, cioè l’abbonamento che a 15 euro offre l’ingresso libero ai Musei Civici per un anno e lo sconto del 20% sui biglietti delle mostre di Palazzo Reale, Pac Padiglione d’Arte Contemporanea e Fabbrica del Vapore. Oltre a questo, si aggiungono le domeniche al museo, ogni prima domenica nel mese» la quale è un’iniziativa nazionale «ma non è scontato che tutti i musei aderiscano. E infine c’è l’ingresso gratuito in tutti i musei civici per gli under 18».
Ma l’offerta pubblica non sempre è così interessante, specialmente in relazione a quello che i privati portano in città. In tutto ciò, la vera sorpresa è che le esperienze offerte in questo periodo dal cartellone culturale meneghino, qui sopra elencate, sono sostanzialmente tutte esaurite: alle mostre è difficile trovare orari comodi, ai concerti spesso rimangono i posti peggiori – comunque carissimi – sempre che non vadano sold out nel giro di pochi minuti come spesso accade per i più gettonati. E mentre a Milano la gente accorre da tutta Italia – a volte da tutto il mondo, come nel caso del concerto di Taylor Swift che ha attirato statunitensi in città – ai milanesi che apprezzano la cultura non rimane molto oltre alla spesa e all’affitto. Sempre che tu non abbia una famiglia e uno stipendio da operaio: in quel caso, della cultura, è meglio dimenticarsene proprio.