Corriere della Sera, 9 gennaio 2025
Benzina più cara, a 1,8 euro al litro
Prosegue il rincaro dei carburanti, con la benzina arrivata a quota 1,8 euro al litro e il gasolio a 1,69 euro in modalità self. Ieri mattina Eni ha aumentato di due centesimi i prezzi consigliati su verde e diesel, Q8 ha effettuato un rialzo di un centesimo sul gasolio e Tamoil di due centesimi sulla benzina. Rispetto a fine 2024, i prezzi medi nazionali sono aumentati di circa tre centesimi al litro. A rilevarlo è Staffetta Quotidiana che evidenzia come a incidere sia stato anche il peso dei biocarburanti: «A pesare in misura importante – riporta il giornale specializzato – è l’aumento del costo di miscelazione dei biocarburanti dal primo gennaio, un balzello che vale circa due centesimi al litro. Dal nuovo anno Eni e le altre compagnie petrolifere hanno aumentato di 2-2,3 centesimi di euro per litro più Iva i prezzi che praticano ai distributori per la fornitura di carburanti. L’aumento riguarda benzina e gasolio ed è collegato ai costi sostenuti per ottemperare agli obblighi di immettere sul mercato una quota minima di biocarburanti, quota che aumenta di anno in anno secondo gli obiettivi italiani di decarbonizzazione».
In attesa di sapere se effettivamente come è trapelato da rumors il governo aumenterà le accise sul diesel, nel frattempo c’è un costo in più da mettere in conto: da inizio anno è cresciuta la quota d’obbligo di miscelazione annuale dei biocarburanti, costo che rischia di essere interamente scaricato sui consumatori finali attraverso un incremento dei prezzi. Rispetto a fine 2024, calcola il Codacons, i tre centesimi al litro in più equivalgono a una maggiore spesa sui rifornimenti pari a 1,5 euro a pieno e 36 euro ad automobilista su base annua. Senza contare ovviamente gli effetti sul trasporto delle merci che viaggiano su gomma e che rappresentano l’88% dei prodotti venduti in Italia. Secondo le sigle sindacali Faib e Fegica, Enilive, controllata del Cane a sei zampe, «tra il 25 dicembre il primo gennaio ha aumentato i prezzi dei carburanti di tre centesimi al litro in modo del tutto immotivato, tanto che nessuno dei suoi competitor si è allineato, aumentando con ciò il delta prezzo già preesistente».