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 2024  dicembre 07 Sabato calendario

Biografia di Mario Fezzi

Mario Fezzi (1946-2024). Avvocato milanese. «“Fezzi, il Robin Hood degli operai”. Sui muri delle fabbriche, nel passaparola, nelle aule del tribunale. Quando c’era un licenziamento ingiusto, quando un diritto era negato, era a lui che ci si rivolgeva. Mario Fezzi, uno dei più importanti giuslavoristi italiani, se n’è andato, dopo una lunga malattia, a 78 anni. A darne la notizia su Instagram, il suo amico Gad Lerner: “Se n’è andato Mario Fezzi, avvocato impegnato da sempre nella difesa dei diritti dei lavoratori, tanto saggio e riservato quanto allegro ispiratore della Milano progressista. Gli ho voluto un bene dell’anima”. Un bene condiviso da tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscere questo gigante dalla risata contagiosa e dalla coerenza inflessibile, mai addolcito nei suoi ideali, pronto a mettersi in gioco e a far mettere in gioco i suoi amici. È stato una sirena suadente per Giuliano Pisapia. “Con Giuliano ci siamo chiesti: che succederebbe se provassimo per una volta a proporre una candidatura di sinistra? Chissà mai che dopo tanti anni di inutili e suicide rincorse a centro, magari si possa vincere. Perché non ti candidi?”. Scommessa vinta. Dopo quindici anni di centrodestra, Pisapia diventa sindaco di Milano e il sogno arancione diventa realtà. Sposato con la sociologa Francesca Zajczyk, due figli, aveva iniziato la sua carriera di avvocato nel 1971, aveva diretto la Rivista Giuridica del lavoro pubblico e privato Lavoro 80, poi tanti incarichi importanti, fino alla nomina a presidente di Agi, gli avvocati giuslavoristi italiani. Forte assertore del diritto diseguale, quello che dovrebbe garantire il perseguimento dell’uguaglianza sostanziale e che legittima l’adozione di misure e di strumenti che riequilibrino le situazioni di svantaggio per le fasce più deboli del mercato del lavoro, ha visto negli anni declinare sempre più il valore normativo, ma non si è dato per vinto: “Questi valori però oggi si sono persi. I lavoratori continuano a essere in condizioni sbilanciate nel rapporto di lavoro, ma le loro istanze vengono spesso trattate alla pari delle cause di incidente stradale. Vi è sovente una valutazione strettamente giuridica che prescinde da valori sociali primari. Le cause di lavoro, quelle di famiglia, quelle di locazione, quelle relative ai diritti degli immigrati e quelle penali che riguardano la libertà personale, non sono cause come le altre. Richiedono obbligatoriamente una partecipazione ideale del magistrato che deve occuparsene, che va molto al di là della semplice interpretazione della norma. E una giustizia troppo formale è sovente una denegata giustizia”. Appena poteva si rifugiava nella sua Sestri. Era riuscito finalmente a coronare il suo sogno: una finestra da dove vedere il mare. Felice come un ragazzino. È durato tutto troppo poco» [Giannattasio, Cds].