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 2024  dicembre 09 Lunedì calendario

Biografia di Park Young Ghil

Park Young Ghil (1940-2024). Maestro di taekwondo. Racconta chi lo conosceva che negli anni Sessanta, per essere autorizzato a venire in Italia a insegnare il taekwondo, dovette superare un esame durissimo: 40 giorni di allenamento intensivo nella residenza del leggendario generale coreano Choi, per imparare 24 forme e perfezionare le tecniche di combattimento. Il maestro Park Young Ghil, fra i pionieri dell’arte marziale coreana in Italia, è morto a 84 anni, per le complicazioni di una polmonite. A darne notizia, la Federazione Italiana di Taekwondo, della quale era presidente onorario dal 2016, dopo essere stato direttore tecnico nella nazionale ai Giochi di Sydney del 2000. Park Young Ghil venne in Italia nel 1966: qui raggiunse i fratelli Sun Jae e Chun Hang. Sun Jae era dei 12 maestri fondatori del taekwondo ed era venuto nel nostro Paese come "inviato" per diffondere l’arte dei calci e dei pugni nel mondo, chiamando poi i due fratelli per farsi aiutare. Insieme aprirono palestre e avviarono corsi per insegnare questa disciplina ai più giovani: in Puglia, Campania, Calabria e anche a Roma. E poi in tutte le altre regioni. Sun Jae, morto nel febbraio del 2016, è stato a lungo presidente della Federazione Italiana Taekwondo, mentre Young Ghil ha ricoperto soprattutto incarichi tecnici. Entrambi hanno avuto ruoli anche negli organismi internazionali di questo sport. Fra i tantissimi allievi di Young Ghil figurano l’attuale presidente federale Angelo Cito, oltre al direttore tecnico della nazionale Claudio Nolano. I fratelli Park sono considerati i padri del taekwondo in Italia e Young Ghil fino a poche settimane fa andava ancora in giro per il Paese a incontrare i giovani praticanti, per tramandare la conoscenza fatta di una vita di pratica, studi e allenamenti, che lo avevano portato a raggiungere il 9° dan. Ed è quindi anche o forse soprattutto merito di questi fratelli se l’Italia in pochi anni è diventata un punto di riferimento del movimento olimpico del taekwondo, come testimoniano le medaglie d’oro di Carlo Molfetta (Londra 2012) e Vito Dell’Aquila (Tokyo 2020) o quelle di bronzo di Mauro Sarmiento (Londra 2012) e Simone Alessio (Parigi 2024).