Avvenire, 7 gennaio 2025
A San Paolo aperta la quinta Porta Santa
Il suono dello shofar, corno di ariete proveniente da Israele, ha richiamato tutti alla preghiera. Davanti alla Porta Santa ancora chiusa della Basilica di San Paolo fuori le Mura, a Roma, dopo una breve processione il cardinale arciprete James Michael Harvey si è fermato in preghiera. «Apritemi le porte della giustizia», ha detto, proclamando il salmo 118. Poi ha spinto con forza i battenti della Porta, e l’ha attraversata mentre in Basilica risuonava l’inno del Giubileo. Domenica, alla vigilia della festa dell’Epifania, anche l’ultima delle quattro Porte Sante delle Basiliche papali maggiori di Roma è stata aperta, davanti a oltre tremila fedeli accorsi per partecipare alla celebrazione eucaristica. Il rito è stato ripetuto per la quinta volta, dopo essere stato celebrato da papa Francesco a San Pietro e a Rebibbia, poi dal cardinale vicario di Roma, Baldo Reina, a San Giovanni in Laterano e a Santa Maria Maggiore dal vescovo arciprete Rolandas Makrickas.
Domenica in processione attraverso la Porta Santa, dietro al cardinale americano che ha presieduto la Messa, sono entrati in Basilica anche il cardinale Francesco Monterisi, novantenne arciprete emerito di San Paolo, e Arrigo Miglio, arcivescovo emerito di Cagliari, che hanno poi concelebrato all’altare, i vescovi, tra cui il pro-prefetto del Dicastero per l’evangelizzazione, Rino Fisichella, i sacerdoti e alcuni monaci benedettini. «Questa mattina con l’apertura della Porta Santa – ha detto il cardinale Harvey nell’omelia – un atto tanto semplice quanto suggestivo, abbiamo varcato la Porta della speranza. Gioia e speranza sono il binomio che delinea l’attuale rito liturgico: la gioia perché è nato il Salvatore, la speranza perché Cristo, il Salvatore, è la nostra speranza». L’apertura della Porta Santa, ha aggiunto l’arciprete, «segna il passaggio salvifico aperto da Cristo con la sua incarnazione morte e resurrezione, chiamando tutti i membri della Chiesa a riconciliarsi con Dio e con il prossimo. Varcando con fede la soglia di questa Basilica entriamo nel tempio della misericordia e del perdono. Affinché secondo la giusta espressione del nostro santo patrono, San Paolo, a ogni donna e uomo si è dischiusa la via della “speranza che non delude”». Il Giubileo del 2025, ha concluso, «come ogni Anno Santo ci chiede di diventare pellegrini, e ciò comporta il sentirsi parte di una comunità che da duemila anni percorre le strade di questo mondo proclamando la Risurrezione del Signore Gesù».
Da ieri dopo essersi prenotati sul sito del Giubileo è possibile attraversare le Porte Sante di tutte e quattro le Basiliche papali di Rom