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 2025  gennaio 07 Martedì calendario

Zelensky perde Kurakhove (e spreca energie a Kursk)

Due soldati ucraini si scontrano all’arma bianca con altrettanti avversari nei pressi di Kurakhove. Il video apparso in Rete ieri è stato ripreso da un drone e pubblicato su Telegram. Secondo alcuni esperti le immagini dimostrerebbero che gli scontri in quella zona avvengono per lo più tra piccoli gruppi, per via dei droni che vigilano dall’alto scrutando ogni movimento. Proprio ieri il ministero della Difesa del Cremlino dà per presa la città: “Le truppe russe nell’Ucraina orientale hanno catturato la roccaforte di Kurakhove, il più grande insediamento nella parte sud-occidentale del Donbass, dopo una battaglia di mesi” scrive sulla propria pagina. Sul sito di Reuters appare un fermo immagine del video rimbalzato online di due soldati che mostrano il loro tricolore in una strada della città distrutta. L’agglomerato industriale da circa 20 mila abitanti, situato sul fiume Vovca, si era espanso con la creazione dell’industria metallurgica e si era visto popolare da operai, proprio quelli che hanno dovuto tristemente smantellare le pesanti attrezzature con l’avvicinarsi dei russi.
La comunicazione del dicastero russo non ha trovato la conferma di Kiev, che si vede occupare un nuovo sito strategico. La Russia al momento occupa una regione che si avvicina a quella presa a febbraio 2022 e si concentra con più energia verso Pokrovsk, trovandosi a pochi di chilometri dalla città.
Intanto la nuova offensiva ucraina operata su Kursk rappresenta un piccolo risultato portato a casa con la speranza di avviare i negoziati al più presto. A dare eco alla notizia di questa avanzata sono state specialmente fonti russe. Sin dai primi movimenti gli analisti di Mosca hanno condiviso i video di alcuni carri armati con annessa posizione. L’unità in questione, stando alle informazioni, si sarebbe spinta di ben cinque chilometri oltre la zona che fonti ucraine danno in mano di Kiev. A quanto pare l’Ucraina punta ad avere successo in questa zona e tenere l’occupazione fino all’inizio degli eventuali negoziati, ai quali però la Russia ha detto non voler partecipare fin quando Zelensky terrà un piede a Kursk. È proprio qui che i russi si trovano in difficoltà: in tre mesi sono riusciti a riprendersi troppo poco terreno in direzione della centrale di Sudzha, a est, mentre a nord ovest gli ucraini riescono a conservare l’occupazione nonostante la spinta della formazione russo-nord coreana, ma di certo non riescono ad avanzare. Ed ecco che provano a espandersi a est.
Immediatamente i media russi riportano la notizia e altrettanto velocemente si affrettano a dire che l’attacco è stato completamente respinto. E mentre Andriy Yermak, capo dell’ufficio presidenziale, festeggia al grido di “la Russia avrà ciò che si merita” il governatore dell’Oblast di Kursk commenta: “Considero inaccettabile che le autorità civili commentino l’operato delle Forze Armate e valutino la situazione al fronte. Tutte le informazioni sono pubblicate sulle risorse ufficiali del Ministero della Difesa russo. Invito i residenti a fidarsi solo delle fonti ufficiali”.
Seguono le informazioni del ministero della Difesa che danno l’attacco per respinto con l’impiego dell’aviazione, dei paracadutisti e dell’artiglieria. Secondo il Cremlino si sarebbe trattato di un’offensiva di dimensioni non eccessive, composta da quattro carri armati e altri veicoli, corazzati e non, per un numero di circa 20 unità. Ma gli scontri continuano, nella giornata di ieri, vigilia del Natale ortodosso, secondo i media ucraini, dei 108 scontri attivi, 45 sono a Kursk. L’incursione ucraina, anche se sminuita da Mosca, richiederà un grande sforzo per essere mantenuta mentre sembra impossibile che potrà, in tempi brevi e senza enormi perdite, raggiungere la centrale nucleare di Kursk. Sulla base di queste informazioni diversi analisti attribuiscono al successo portato a casa da Zelensky una funzione prettamente mediatica, la cui eco porti sollievo al Paese. Lo stesso non vale per le reclute che, terrorizzate di inoltrarsi in territorio russo, hanno realizzato che per molti si tratta di un viaggio “di sola andata”, come definito da alcuni soldati colombiani sui social. L’operazione Kursk, come affermato anche da Blinken in viaggio a Seul, sarà necessaria durante le negoziazioni che il segretario di Stato Usa auspica per quest’anno. Inoltre per Zelensky questa azione dimostrerebbe che la Russia non è impenetrabile, cosa che pone Kiev in una posizione forte anche al di fuori di questo conflitto e alimenta le mire da produttore di armi e fornitore di logistica militare mondiale, mentre gli ucraini si chiedono se questa priorità stia rimpiazzando quella di riprendersi il Donbass.