Corriere della Sera, 6 gennaio 2025
Rai2 e Bbc: a confronto due modelli di giornalismo da Mosca
In rete circola un impietoso confronto fra due servizi tv da Mosca: l’uno è di Liana Mistretta del Tg2 e l’altro di Steve Rosenberg della Bbc.
Nel primo si dà conto del discorso di fine anno di Putin con toni e immagini agiografiche.
«“Tutto andrà bene, tutto andrà avanti”, afferma Putin fiducioso», dice Mistretta. Si parla dei primi venticinque anni di potere di Putin che, a proposito della guerra contro l’Ucraina, non fa nessun riferimento alla pace ma omaggia i militari al fronte: «Veri eroi che garantiscono pace e sicurezza al Paese».
Nel secondo, vengono intervistate persone per strada nelle cui risposte si colgono timori, incertezze e un gran desiderio che la guerra finisca. Commenta Rosenberg: «Mentre la Russia entra nel nuovo anno, la mia impressione generale è questa: quando ero uno studente a Mosca nel 1989-1990, ricordo che c’erano molte persone allora che credevano di avere il potere di cambiare le loro vite, di cambiare il loro Paese in meglio. Adesso tutto questo è finito. Che sia per paura o per fatalismo o perché ci sono ancora molte persone che credono nella narrazione degli eventi fatta dai media di Stato, molti russi vogliono lasciare all’uomo al comando le decisioni sul loro futuro».
Il Tg2 sembra tornato ai tempi delle corrispondenze da Mosca di Marc Innaro, quando si sosteneva la tesi putiniana dell’allargamento a Est della Nato come causa scatenante dell’invasione in Ucraina.
Eppure quando Mosca aveva ordinato l’arresto della bravissima Stefania Battistini, accusata di essere entrata illegalmente nella regione di Kursk, Viale Mazzini aveva reagito con durezza: «La richiesta di arresto avanzata dalle autorità russe per gli inviati Rai Stefania Battistini e Simone Traini, “colpevoli” di aver svolto con grande professionalità il proprio lavoro... è la dimostrazione di quanto la democrazia e la libera informazione siano valori tanto preziosi quanto irrinunciabili. Il Servizio Pubblico continuerà a compiere con scrupolo, orgoglio e rispetto della verità, in tutti i campi, il proprio dovere di informare i cittadini».
Se da Mosca la Rai ha tutte queste reticenze, non sarebbe meglio chiudere la sede?