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 2025  gennaio 06 Lunedì calendario

Musk scarica Farage su X

Che Elon Musk fosse un personaggio dal carattere a dir poco umorale lo si era capito da un pezzo: ma ieri ha sorpreso tutti con un altro guizzo inaspettato, quando ha scaricato in malo modo Nigel Farage, il leader della destra populista britannica che fino al giorno prima aveva innalzato sugli scudi.
Nelle scorse settimane si era parlato di una possibile donazione di 100 milioni di dollari da parte del miliardario americano a favore di Reform, il partito di Farage: una valanga di denaro che aveva l’obiettivo dichiarato di sospingere «Mr. Brexit» verso Downing Street e attuare in Gran Bretagna una rivoluzione in stile trumpiano. Solo che ieri è arrivato il voltafaccia: «Reform ha bisogno di un nuovo leader, Farage non ha quello che ci vuole», ha esternato Musk su X.
Il motivo del dissidio è che il patron di Tesla ha scoperto un nuovo pupillo Oltremanica: Tommy Robinson – vero nome Stephen Yaxley-Lennon – l’agitatore fascista inglese che è attualmente in carcere per scontare una condanna a 18 mesi per oltraggio alla corte, avendo mentito durante un procedimento giudiziario. 
Musk ne ha chiesto la liberazione e ha pure condiviso un lungo documentario prodotto dall’estremista di destra, che era stato particolarmente attivo durante l’estate nel fomentare i disordini a sfondo razziale scoppiati dopo l’assassinio di tre bambine da parte di un giovane di origine africana.
Farage qualche anno fa aveva lasciato il suo partito di allora, lo Ukip, dopo che i suoi sodali si erano messi a flirtare con i fascisti alla Tommy Robinson: lui vuole accreditarsi come una destra presentabile e potenzialmente di governo e ora si trova in imbarazzo a causa della nuova passione del suo amico d’Oltreoceano. D’altra parte Musk sembra ormai indirizzare le sue preferenze verso la destra più estrema: in Germania ha dato il suo appoggio alla AfD, il partito in odore di neonazismo verso cui tutte le altre formazioni politiche tedesche hanno steso un cordone sanitario.
Ma è per la Gran Bretagna che Musk sembra aver sviluppato una ossessione dai contorni patologici: il governo laburista di Keir Starmer è la sua bestia nera e non passa giorno che il tycoon non scagli i suoi strali a quell’indirizzo.
Nell’ultima settimana l’uomo più ricco della Terra ha rinfacciato a Starmer lo «stupro della Gran Bretagna» per aver insabbiato, a suo dire, lo scandalo di più di dieci anni fa in cui migliaia di ragazzine bianche vennero circuite e abusate da gang di pachistani: è vero che all’epoca le autorità preferirono non vedere, temendo l’accusa di razzismo, e che Starmer era il procuratore generale del Regno, ma la verità è che lui si attivò per reprimere gli abusi. 
Ora però Jess Phillips, la ministra responsabile per la tutela delle donne, ha rifiutato di lanciare una inchiesta sul caso, come chiesto anche dai conservatori: Musk le ha dato della «strega malvagia» e della «apologeta dello stupro genocida». Termini che anche Farage ha rifiutato di avallare: e oggi Starmer ribatterà in una conferenza stampa.