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 2025  gennaio 06 Lunedì calendario

Analisi della situazione al fronte

Mentre il count down per l’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca corre sempre più veloce, si alza di nuovo la temperatura sul fronte ucraino-russo. Nonostante l’inverno, la linea di fuoco che si riaccende è quella del Kursk, regione russa al confine con l’Ucraina che in agosto gli ucraini occuparono in parte. 
Difficile che i movimenti di ieri mattina abbiano la stessa portata di quest’estate ma è ancora presto per un bilancio. I resoconti dei canali Telegram russi proguerra confermano l’attacco. Roman Alyokhin, blogger russo vicino al Cremlino ed ex consigliere del governatore del Kursk, parla di movimenti a nord-est di Sudzha (la stessa regione dove gli ucraini sfondarono in estate) verso il villaggio di Bolshoye Soldatskoye, con veicoli blindati e attrezzature per lo sminamento. Kovalenko cita anche altri attacchi sempre nel Kursk, che avrebbero preso di sorpresa i russi, mentre al Cremlino minimizzano e confermano «due offensive» di sei brigate però «respinte entrambe». 
Nonostante il dispiegamento massiccio di mezzi e uomini, Kiev nel Kursk si è trovata sulla difensiva e la Russia ha riconquistato metà del territorio perduto dopo aver schierato rinforzi, tra cui le truppe nordcoreane. Facile ipotizzare che, in vista di trattative per il cessate il fuoco rese più probabili o quanto meno plausibili dal ritorno di Trump alla Casa Bianca, le forze di Kiev stiano provando a recuperare un minimo di terreno, per evitare che i diplomatici si trovino troppo scoperti a livello negoziale. A rendere difficile la controffensiva di Kiev è però la superiorità numerica di Mosca sul resto del fronte, in particolare a Est e ancora più nel dettaglio su Pokrovsk, hub militare strategico tenuto sotto pressione dalle forze di Putin fin dalla primavera scorsa.
Immagini satellitari di sabato mostrano che le forze russe sono avanzate nel centro di Lyssivka e a nord-ovest di Vovkove, rispettivamente a sud-est e a sud-ovest della cittadina. Secondo il comandante Viktor Trehubov, portavoce del gruppo operativo ucraino Khortytsia, l’esercito russo sta cercando di circondare Pokrovsk perché vuole evitare i combattimenti urbani e interrompere le catene di comunicazione e logistica dell’esercito ucraino. «E a tal fine si organizzano piccole unità nelle località situate a sud di Pokrovsk», ha spiegato il militare.
Intanto il capo di stato maggiore Oleksandr Syrskyi ha ordinato di rinforzare la brigata Anna di Kiev, addestrata dai francesi, con i droni. Una mossa fatta dopo che inchieste giornalistiche hanno messo in evidenza come i soldati dell’unità, ora dispiegati nei pressi di Pokrovsk, dopo aver subito pesanti perdite siano rimasti «Awol» (assenti senza permesso) termine tecnico per dire che hanno disertato onde evitare di finire nel tritacarne del fronte dove le scelte dei generali ucraini appaiono – scrive ancora la stampa di Kiev – non sempre le più lungimiranti.