Il Messaggero, 5 gennaio 2025
L’apertura dell’ultima Porta Santa
È la quinta e ultima Porta Santa che viene aperta. Da oggi si può dire che il ventisettesimo Giubileo ordinario della Chiesa prende il via nella sua completezza, con le decine di eventi internazionali calendarizzati, i momenti spirituali, i pellegrinaggi di massa previsti a Roma provenienti da ogni parte del mondo. Alle 10 di stamattina nella basilica di San Paolo fuori le Mura sulla via Ostiense, luogo che la tradizione indica come quello della sepoltura dell’Apostolo delle Genti, le cui reliquie si trovano sotto l’altare maggiore, il cardinale americano James Harvey pronuncerà le frasi di rito che daranno l’avvio al primo passaggio dei pellegrini.
Una tradizione che va avanti dal 1300, data del primo Anno Santo della storia voluto da Bonifacio VIII. È da allora che la basilica paolina è entrata a far parte dell’itinerario giubilare ai fini dell’indulgenza.
Per l’occasione la grande piazza antistante oggetto di un lungo intervento per la riqualificazione, è stata quasi ultimata. Si tratta però della prima fase dei cantieri, come evidenziato dal crono programma degli interventi, anche se consentirà ugualmente lo svolgimento delle celebrazioni giubilari. Ora c’è un nuovo allestimento verde nell’area del sagrato, la pavimentazione è stata rifatta, un moderno info-point per aiutare i pellegrini ed un percorso dedicato di facile fruizione. La seconda fase dei lavori invece, riprenderà dal 7 gennaio, con cantieri più circoscritti ma è stato assicurato che non dovrebbero limitare mai l’accesso dei flussi alla basilica. Tutto dovrebbe scorrere senza grossi intoppi. Secondo la tabella di marcia (prevista dal Dpcm) il restyling verrà completato tra tre mesi e includerà anche il nuovo parco. Tra le curiosità di questo Giubileo riguardanti la basilica di San Paolo c’è anche una importante intesa finanziaria la prima del genere siglata tra l’Azerbaijan e la Santa Sede che ha consentito di restaurare le vastissime superficie marmoree interne che decorano le enormi navate e il transetto dell’edificio. Dopo San Pietro la basilica di San Paolo è la seconda più grande al mondo. Da tempo i tecnici avevano avvertito la necessità di essere messe in sicurezza e sottoposte a conservazione per rendere sicuro il passaggio dei visitatori durante l’anno giubilare. San Paolo, infatti, sembra sia soggetta a una condizione diffusa di degrado dei rivestimenti marmorei parietali e dei colonnati delle navate per via dei movimenti strutturali a cui è sottoposta e per la risalita capillare dell’acqua poiché è costruita su terreni alluvionali del Tevere particolarmente deformabili. È come se la sua struttura fosse in lento assestamento. La firma del generoso accordo finanziario tra la Heydar Aliyev Foundation azera e il Vaticano è avvenuta quattro mesi fa, con la benedizione di Papa Francesco il quale, stamattina, non sarà presente alla cerimonia esattamente come era stato annunciato e come ha fatto anche per l’apertura delle Porte Sante delle altre due basiliche patriarcali (San Giovanni, Santa Maria Maggiore). Francesco ha voluto aprire solo la Porta santa di San Pietro, la notte di Natale e il giorno successivo quella della cappella del carcere di Rebibbia.