Il Messaggero, 5 gennaio 2025
A Washington ci si prepara all’Inauguration Day
Si scaldano animi e motori in vista dell’Inauguration Day, il giorno di apertura ufficiale del secondo mandato non consecutivo di presidenza Trump negli Stati Uniti a Capitol Hill, Washington. Il capo sezione del Secret Service, Matt McCool, annuncia un aumento del numero di agenti in arrivo da tutti gli States, e l’uso di strumenti ad alta tecnologia per la sorveglianza, a cominciare dai droni. Nessun segnale di rischi reali, ma pesano i due episodi terroristici che hanno inaugurato il 2025: il pickup sulla folla nel quartiere francese di New Orleans guidato da un veterano radicalizzato Isis, che ha lasciato a terra 14 morti e decine di feriti, e lo stesso giorno l’esplosione, con un morto e 7 feriti, della Tesla Cybertruck davanti al Trump International Hotel di Las Vegas. Del resto, la sicurezza del Presidente eletto è rafforzata e carica di tensione anche sugli agenti dopo l’attentato omicida, quasi riuscito, contro il “candidato” Trump in campagna elettorale. L’IRA DEL TYCOONTrump tiene moltissimo alla scenografia dell’evento, ai simboli, ed è per questo che non gradisce quelle bandiere che resteranno a mezz’asta il 20 gennaio, giorno della mega-cerimonia con centinaia di migliaia di americani a Capitol Hill, causa il lutto nazionale di 30 giorni dovuto alla scomparsa dell’ex presidente centenario dem, Jimmy Carter. «Nessuno vuol vedere una cosa così», scrive su Truth. «Nessun americano può esserne contento. Stiamo a vedere cosa succede. Make America Great Again!». Il lutto non si addice al messaggio energico, positivo del Tycoon, che critica la “frivolezza” dei democratici che si sentono a proprio agio, anzi felici «per le bandiere a mezz’asta, in sostanza perché non amano il loro paese e pensano solo a sé stessi». È furioso pure per la decisione del giudice Juan Merchan di concludere a ogni costo il processo contro di lui per aver falsificato i bilanci aziendali. Lo scorso maggio, una giuria lo ha ritenuto colpevole e la sentenza dovrebbe essere pronunciata il 10 gennaio. Poco importa che i magistrati abbiano escluso il carcere e che Trump possa partecipare all’udienza da remoto. I suoi avvocati avevano chiesto che la condanna fosse annullata. La Procura ha risposto picche. Trump si scatena su Truth definendo “falsa” l’accusa, «inventata da un giudice corrotto che fa gli interessi del dipartimento dell’ingiustizia di Biden e Harris contro un loro avversario politico, io!». Il giudice Merchan, scrive, «dovrebbe essere radiato». Altri giudici stanno respingendo la richiesta di alcuni imputati per l’irruzione pro-Trump al Congresso, nel gennaio 2021, di assistere buoni buoni all’incoronazione del leader. E, ciliegina sulla torta, agli occhi di Trump deve apparire come un’autentica provocazione la scelta di Biden di premiare con la Medaglia della Libertà, altissima onorificenza istituita da John F. Kennedy, diciannove personalità tra cui Hillary Clinton, avversaria di Trump nelle presidenziali 2016, e il miliardario progressista George Soros, fumo negli occhi per i trumpiani. GLI OBIETTIVITrump, al solito, può rallegrarsi del consenso popolare certificato anche dal record di fondi raccolti per l’Inauguration Day: 200 milioni di dollari. Un successo senza precedenti. Inoltre, ha incassato e archiviato l’elezione a Speaker del Congresso del repubblicano Mike Johnson, osteggiato da alcuni compagni di partito e che si trova di fronte a un compito difficilissimo, dovendo far passare proposte di grande impatto come la deportazione degli immigrati illegali e la revoca dei benefici per i transgender nelle scuole. Il sito Axios calcola che Trump candidato ha promesso di mantenere 56 impegni il primo giorno in cui avrebbe messo piede nello Studio Ovale. E il suo staff ha confermato che saranno prese decisioni importanti subito. Fra l’altro, la grazia per quanti nel 2021 si precipitarono a Capitol Hill per ribellarsi all’elezione di Biden (con l’eccezione di chi si è reso colpevole di atti di violenza sui poliziotti), e la fine della guerra, o almeno il cessate il fuoco, in Ucraina.