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 2025  gennaio 05 Domenica calendario

In morte di Mauro Morandi, eremita

 La sua casa era fatta di frammenti di corallo, di granito, di conchiglie e gusci di molluschi. Erano la sua contemplazione quotidiana da eremita contemporaneo, la spiaggia rosa di Budelli di cui si era eletto custode, guardiano e difensore. Mauro Morandi aveva 85 anni, da giovane era stato insegnante di educazione fisica a Modena, poi 32 anni fa, capitato per caso su quel fragile eden nell’arcipelago della Maddalena, aveva deciso di restare lì, di non muoversi più, nella totale solitudine di quell’isola nell’isola, inverno, estate autunno e primavera, caldo, vento e mareggiate, vivendo della sua pensione di insegnante.Paladino di un patrimonio ambientale unico al mondo, spesso violato da un turismo aggressivo e rapace, Mauro Morandi, ultimo dei Robinson Crusoe dei nostri tempi, è morto il 3 gennaio a La Maddalena, ormai lontano (ma non troppo) dalla sua amata spiaggia rosa, battuta dal vento di maestrale e profumata di mirto, isola che aveva raccontato nel libro “La poltrona di Ginepro”. «Sono le sei, dalla finestrella della mia camera comincia a penetrare la prima luce. Non c’è fretta – scrive Morandi – in quest’isola il tempo scorre a una velocità differente rispetto al resto del mondo».Sarebbe voluto andare a vivere in Polinesia, Mauro Morandi, prima di approdare nel 1989 con un gruppodi amici partiti dall’Emilia-Romagna in Sardegna, proprio a Budelli che si era rivelata per lui un colpo di fulmine. «Resterò qui – aveva deciso – custode di questo paradiso», chiuso al turismo nel 1994, di cui diventa strenuo difensore, unico abitante e pittoresco inquilino dellaspiaggia rosa. Padre di tre figlie, un passato di lotte nel Sessantotto, dichiarava di essere stanco della società contemporanea, così Budelli diventa il suo aspro rifugio.La sua storia affascina e stupisce, Morandi-Robinson diventa un personaggio da leggenda intervistatoda giornalisti e tv di tutto il mondo, con i suoi racconti di solitudine e silenzio, di inverni passati a guardare il mare e a sopravvivere da eremita, un po’ di cibo, una abitazione di fortuna, due galline e un’infinità di sigarette. Pubblica insieme ad Antonio Rinaldis, la sua autobiografia “Il guardiano di Budelli. Una lunga storia d’amore tra un uomo e la sua isola deserta”. Il libro esce nel 2023, ma nel frattempo, due anni prima, Morandi aveva ceduto e abbandonato la sua spiaggia, dopo aver più volte annunciato che andarsene, per lui, sarebbe stata la fine.Perché non è soltanto una favola di epica sopravvivenza quella di Mauro Morandi, ma anche di una battaglia assai meno “sentimentale” con l’ente parco della Maddalena. Un lungo braccio di ferro con lo Stato che dodici anni fa comprò Budelli dal magnate neozelandese Michael Harte che l’aveva messa all’asta per tre milioni di euro. E se quell’acquisto aveva salvato l’isola da altre speculazioni, per Morandi era invece arrivato l’avviso di sfratto: il Robinson Crusoe della spiaggia rosa, dove Michelangelo Antonioni girò “Deserto Rosso”, deve lasciare Budelli.Per Mauro un colpo terribile. «Se mi cacciano da qui io muoio subit o. Non posso tornare in una casa, tra la gente. Ma se muoio vorrei che le mie ceneri venissero sparse in questo mare», raccontava ai suoi amici e ai tanti che si erano mobilitati perché potesse restare a vivere tra i graniti e i coralli di quell’arenile che con tanta tenacia aveva difeso. Tre anni fa, stanco di guerra e con la salute ormai minata dagli anni e dall’asprezza del tempo, Morandi abbandona Budelli. «Spargeremo le tue ceneri nel mare che così tanto amavi», promettono oggi i suoi amici.