Corriere della Sera, 5 gennaio 2025
A Barcellona si multano i monopattini
A chi non è capitato di «scontrarsi» con un monopattino parcheggiato o, peggio, in rapido movimento su quello che dovrebbe essere uno spazio riservato ai pedoni? Magra consolazione: non siete soli e non è una piaga soltanto italiana. Il marciapiede trasformato in pista è un problema in tante città d’Europa che hanno abbracciato la filosofia della mobilità sostenibile, fatta di biciclette e ricariche elettriche, ma anche di quegli aggeggi che un tempo si regalavano ai bambini (con spinta a piedi) ed oggi spuntano motorizzati ad ogni angolo di strada. Barcellona, una delle prime metropoli a sposare la «green revolution» con oltre 250 km di piste ciclabili, è stata anche fra le prime a dire basta alla maleducazione imperante. Una nuova ordinanza, in vigore dal 1° febbraio, prevede multe fino a 500 euro per chi guida monopattini o bici sui marciapiedi, e per chi li parcheggia davanti all’entrata di scuole o ospedali, sanzione che scende a 50 euro per chi li lascia su marciapiedi larghi meno di 3 metri. Le cattive abitudini dei catalani – il 74% circola in bici, scooter o monopattini sui marciapiedi, il 12% va contromano – risvegliano Barcellona dal sogno visionario di Salvador Rueda, l’ecologista che ha inventato i «superisolati» senza auto e l’urbanistica ecosistemica. Ora il giro di vite. L’ordinanza comunale, approvata dalle sinistre con l’astensione del Partito popolare e il voto contrario di Vox, impone anche obbligo di casco e limite di velocità a 25 km/h. Un avviso per i «rider» che sulle bici iper-motorizzate schizzano a pelo di pedone in tutte le città.