la Repubblica, 2 gennaio 2025
Braccio di ferro, Tintin, un Topolino "parlante". E poi Hemingway, Faulkner e Steinbeck e il primo film di Hitchcock privi di diritti
Braccio di ferro, Tintin, un Topolino “parlante” per la prima volta e con i celebri guanti bianchi, e poi capolavori letterari firmati da Ernest Hemingway, William Faulkner John Steinbeck, il primo film di Hitchcock con il sonoro, e le suadenti note di Cole Porter. Sono alcuni tra i tanti capolavori entrati nel cosidetto public domain dall’1 gennaio perché, secondo la legge che negli Stati Uniti regola il copyright, sono trascorsi 95 anni da quando furono diffusi o pubblicati per la prima volta, nel 1929.
Un tardivo regalo di Natale per tutti gli amanti del fumetto, della letteratura, del cinema e della musica, poiché il decadere dei diritti significa che ciascuno di questi “prodotti dell’ingegno” finora tutelato può essere ora utilizzato, riproposto e ripubblicato senza costi. Partiamo da Braccio di ferro, Popeye the Sailor in lingua originale: nacque come striscia a fumetti su Thimble Theater, ma senza i celebri spinaci che sono la fonte della sua forza e il suo tratto più caratteristico. Anche il giovane reporter giramondo Tintin, disegnato da Hergé, fece la sua prima apparizione sulla carta stampata, per la precisione su un supplemento del quotidiano belga Le Vingtième Siècle,e grazie al suo successo fu subito esportato anche negli Stati Uniti; mentre per ciò che riguarda Mickey Mouse, già entrato nelpublic domain lo scorso anno con le sue prime apparizioni, ora si aggiungono una dozzina di cartoni sonori.
Ancor più interessante è la lista delle opere letterarie concepite sulla soglia degli anni Trenta del Novecento, in un momento di grandi sperimentazioni, mentre si spegnevano i fuochi dei ruggenti anni Venti e il crollo di Wall Street faceva presagire il decennio a venire, caratterizzato dalla crisi economica negli Stati Uniti e dalle dittature nascenti in Europa.
Il mondo letterario reagì a quella temperie con un’esplosione di creatività, e lo testimoniano i capolavori che da quest’anno entrano nel public domain. In primis, il saggio più celebre di Virginia Woolf, Una stanza tutta per sé(ora in edicola con Repubblica eRobinson in un’edizione speciale da collezione): fu pubblicato per la prima volta nel settembre del 1929, riunendo due conferenze che la scrittrice aveva tenuto l’anno precedente nei college femminili di Cambridge. Ci sono poi le opere di tre pezzi da novanta della letteratura americana della prima metà del secolo, tutti premiati nel corso della loro vita con il Nobel per la letteratura: si tratta de L’urlo e il furore di William Faulkner, del celeberrimo romanzo “italiano” di Ernest Hemingway, Addio alle armi,storia d’amore e guerra ambientata durante la prima guerra mondiale e in parte ispirata alle vicende dello scrittore edeLa Santa Rossa di John Steinbeck.
A far da colonna sonora a queste letture, si potrebbero scegliere alcune melodie composte 95 anni fa e diventate icone musicali del secolo: era il 1929 quando Cole Porter composeWhat Is This Thing Called Love? per il musicalWake Up and Dream; il brano, cantato per la prima volta da Elsie Carlisle, sarebbe diventato uno dei cavalli di battaglia di Ella Fitzgerald. Anche Singin’ in the Rain, poi diventata leggendaria grazie al musical con Gene Kelly del 1952, fu in realtà composta nello stesso anno per il filmThe Hollywood Revue. Infine il cinema, con alcune “chicche” della fase giovanile di due registi tra i grandi di Hollywood. Si tratta del raffinatissimo Blackmail di Alfred Hitchcock, realizzato quando il regista ancora viveva e lavorava in Inghilterra, che fu girato sia come film muto che con il suono, segnando così il debutto del papà diPsyco nel cinema sonoro. Anche John Ford debuttò nel parlato nello stesso anno, con The Black Watch, film d’avventura in cui John Wayne compariva per la prima volta sullo schermo. E infine, per ridere oggi come allora, The Cocoanuts, spassoso debutto dei fratelli Marx.