Corriere della Sera, 2 gennaio 2025
Chi è Jabbar, l’attentatore di New Orleans
L’affiliazione all’Isis in un video registrato dal veterano e ritrovato dalla polizia. «Lo sognavo», dice l’assassino. E la conferma della notizia è arrivata nella notte anche da Biden. Eppure quando Shamsud-Din Jabbar, 42 anni, residente in Texas, si presenta in un altro video pubblicato su YouTube per promuovere la sua attività immobiliare sembra tutto tranne che un jihadista pronto a uccidere e farsi uccidere. Aspetto curato, parlata che lascia intendere un buon livello di istruzione, è lui stesso a spiegare di essere nato e cresciuto a Beaumont, in Texas, di aver «servito» per oltre 10 anni nell’esercito come esperto di risorse umane e di IT, prima di trasferirsi a Houston. È stato in missione anche in Afghanistan. Tutte informazioni confermate dall’agente speciale dell’Fbi Alethea Duncan che ieri durante una conferenza stampa ha spiegato: «Riteniamo che sia stato congedato con onore». A fornire più dettagli, un profilo LinkedIn rimosso dalla Rete cui la giornalista investigativa statunitense Jacqueline Sweet è riuscita ad accedere. Sempre con la stessa modalità la reporter è entrata in un profilo X da cui provengono immagini che mostrano Jabbar mentre si esercita a sparare con altri due uomini in quello che sembra un campo e poi in completo con orologio e fermacravatta per una fotografia posata e diffusa con l’hashtag #me. Secondo il New York Times, Jabbar aveva problemi finanziari: in un documento giudiziario depositato nell’agosto 2022 come parte di una procedura di divorzio (il secondo), aveva dichiarato di aver lavorato presso la società Deloitte e di aver guadagnato circa 120 mila dollari l’anno. Ma in un’email all’inizio dello stesso anno, rivela sempre il quotidiano, sosteneva di avere debiti per 27 mila dollari per la casa, di essere a rischio di pignoramento e di essere sotto di altri 16 mila sulla carta di credito a causa del divorzio. Dopo il congedo Jabbar era convertito all’Islam, racconta Dwayne Marsh, sposato con l’ex moglie dell’uomo. «E negli ultimi mesi si comportava come un pazzo».
Secondo la polizia di New Orleans, Jabbar aveva precedenti penali, tra cui furto e guida con patente sospesa. Elementi che potrebbero coincidere con un periodo più turbolento in seguito al congedo. Ma come sia finito su quel pick-up e perché abbia deciso di lanciarsi sulla folla uccidendo 15 persone e ferendole più di 30 è ancora tutto da capire. Quello che è certo è che, al momento della sua morte, indossava un giubbetto anti proiettile e abiti mimetici e sul veicolo a noleggio era issata una bandiera nera cosi come al suo interno si trovavano armi – una pistola Glock e un fucile d’assalto – ed esplosivi. Tutti elementi che hanno spinto l’Fbi a indagare sui possibili legami di Jabbar con organizzazioni jihadiste. Da chiarire anche se abbia agito da solo o se facesse parte di una cellula.