il Fatto Quotidiano, 31 dicembre 2024
Santanch+ vuole pagare l’Inps a rate
“La contestazione di una dipendente di Visibilia di aver lavorato a sua insaputa mentre era in Cassa a zero ore è tardiva e infondata”. Così Daniela Santanchè, ministro del Turismo e senatrice di Fratelli d’Italia, affermava il 5 luglio 2023 al Senato sulla “furbata” nell’uso della Cassa integrazione Covid a zero ore rivelata dal Fatto il 5 novembre 2022. Insieme a Visibilia Concessionaria (oggi ridenominata Athena Pubblicità) la società dal 2020 al 2022 avrebbe incassato 126 mila euro di fondi pubblici della Cassa integrazione Covid a zero ore per alcuni dipendenti: gli addetti non dovevano lavorare, ma secondo testimonianze e documenti raccolti dai pm di Milano Luigi Luzi e Maria Gravina, oltre che dagli ispettori dell’Inps, i lavoratori avrebbero invece “continuato a svolgere le proprie mansioni secondo i contratti” e in “smart working”. Ora Santanchè si smentisce: Visibilia Editore e Athena Pubblicità (controllata da Santanchè) continueranno a risarcire a rate l’Inps, in parte già rimborsato. Così, come riporta il Corriere della Sera, la ministra tenta di scongiurare i rischi di condanna per danno erariale nell’indagine della Corte dei Conti della Lombardia sorta dall’inchiesta della Procura di Milano.
Secondo la relazione trasmessa il 17 novembre 2023 dagli ispettori dell’Inps ai pm, “a fugare i dubbi sulla consapevolezza dei vertici aziendali riguardo alle attività lavorative svolte dai dipendenti nel periodo di assenza per Cig Covid, si può prendere in esame l’email inviata il 19 aprile 2022 da Concordia ai dipendenti Visibilia, nonché per conoscenza a Santanchè e Kunz, con la quale si ringrazia il personale per l’impegno profuso ‘anche in questo periodo lavorativo di difficoltà’ e si dimostra la gratitudine attraverso il riconoscimento di un premio aziendale per il 2021’. Quindi l’azienda non è solo consapevole dell’attività svolta, in un periodo in cui essa stessa ha collocato in cassa integrazione a zero ore (ossia in assenza totale di attività lavorativa) il personale dipendente, ma, di più, a testimonianza della gratitudine per il lavoro svolto nel corso del 2021, decide di elargire un premio”. Su questa vicenda pende la richiesta di rinvio a giudizio per truffa aggravata ai danni dell’Inps, avanzata dalla Procura di Milano verso Santanchè (che fu presidente di Visibilia Editore sino al 17 novembre 2021), le sue due società, il suo compagno Dimitri Kunz (che la sostituì alla presidenza da dicembre 2021) e l’ex collaboratore Paolo Concordia. Il 9 ottobre Visibilia Editore, ora commissariata, aveva chiesto di patteggiare una sanzione da 23 mila euro e il rimborso delle cifre all’Inps. La Cassazione dovrà decidere sulla richiesta di Santanchè di trasferire il procedimento a Roma. Su Santanché pendono poi la richiesta di rinvio a giudizio per falso nei bilanci del gruppo Visibilia dal 2016 al 2022 e l’avviso di garanzia per bancarotta fraudolenta di Ki Group srl, società della quale è stata presidente e rappresentante dal 2019 al 2021, fallita per un buco di 8,6 milioni.