Il Messaggero, 30 dicembre 2024
Un documentario svela il vero Paolo Villaggio
Per Vittorio Gassman era «la persona più intelligente che conoscesse» mentre Ugo Tognazzi, che non avrebbe dato retta nemmeno al papa secondo il figlio Ricky: «Quando lui si sedeva a tavola, lo ascoltava con attenzione». Lui chi? Mostruosamente Villaggio di Valeria Parisi è un documentario su Netflix e Raiplay che ricorda un genio nato a Genova il 30 dicembre 1932. Si chiamava Paolo Villaggio, autore di 32 libri, padre del ragioniere Ugo Fantozzi ("fantozziano” diventa aggettivo dell’enciclopedia Treccani), folgorato dall’inizio de Le metamorfosi di Kafka, compagno di Fabrizio De André al liceo classico Andrea Doria, impiegato di giorno e cabarettista di notte.La vita cambia quando Maurizio Costanzo lo invita a Roma ad esibirsi al Setteperotto di Via dei Panieri 57. La moglie Maura Albites gli consiglia di prendere un’aspettativa di tre mesi perché Costanzo «gli dava 25 mila lire a serata. Valeva la pena tentare». Il rischio paga: la Rai lo prende a Quelli della domenica nel 1968 dove Villaggio inventa il presentatore aggressivo teutonico Kranz (sua nonna insegnava tedesco ma lui lo detestava) e poi l’opposto Giandomenico Fracchia, debole, impacciato e servile coi potenti. Sarà il predecessore di Fantozzi che nascerà nel 1971 su carta raccogliendo gli articoli per L’Europeo. Il resto è storia: Fantozzi (1975) di Luciano Salce incassa al cinema sei miliardi di vecchie lire, umilia Hollywood e crea una saga da otto sequel, terminata da Fantozzi 2000 La clonazione (1999). Il documentario è uno spasso (parlano Cochi Ponzoni, Arbore, Abatantuono, Panatta, Luca Bizzarri in versione narratore) ma colpisce anche come ritratto intimo, grazie agli interventi mai banali di Albites. Era un intellettuale e antropologo culturale. Accidentalmente Paolo Villaggio è stato anche un immenso autore comico.