Il Messaggero, 30 dicembre 2024
Inizia l’era del caricabatteria universale
Addio giungla di cavi. In coda a una battaglia decennale del Parlamento Ue, è entrata in vigore la nuova direttiva che dà ufficialmente il via all’era del caricabatterie universale: dalla scorsa settimana tutti i dispositivi elettronici venduti all’interno dell’Unione Europea dovranno avere un caricatore con porta Usb di tipo C. Non solo smartphone e tablet ma anche mouse, tastiere, cuffie, console portatili, fotocamere digitali, altoparlanti e navigatori stradali. Dal 28 aprile 2026, l’obbligo si estenderà anche ai computer portatili. La norma si applica ai nuovi dispositivi venduti e non a quelli già in commercio, che potranno continuare a essere utilizzati fino alla chiusura del loro ciclo vitale. La normativa uniforma anche i requisiti di ricarica rapida, che consentiranno agli utenti di ricaricare alla stessa velocità con qualsiasi caricabatterie compatibile.La direttiva – approvata dal Parlamento Europeo a ottobre del 2022 – fa parte di un più ampio sforzo dell’Unione per ridurre l’impatto ambientale dei dispositivi tech e semplificare la vita dei consumatori, eliminando la necessità di doversi circondare di troppi caricatori diversi e spesso inutilizzabili. Nel 2020, all’interno dell’Ue sono stati venduti 420 milioni di telefoni cellulari e altri dispositivi elettronici portatili. Ogni consumatore europeo possiede in media tre caricabatterie ma ne utilizza regolarmente solo due, per una spesa totale di 250 milioni di euro annui. Secondo la Commissione, il 38% dei consumatori sostiene di avere difficoltà a caricare il proprio cellulare, denunciando problemi di incompatibilità derivanti proprio dai troppi modelli di caricatori presenti sul mercato.
Grazie alla nuova normativa, i consumatori da oggi potranno scegliere se acquistare i nuovi dispositivi con o senza caricabatterie, optando eventualmente per utilizzare quello che già possiedono. Grazie ad apposite etichette, i consumatori saranno informati sulle caratteristiche di ricarica dei nuovi dispositivi e potranno facilmente capire se i loro caricabatterie sono compatibili. Questo dovrebbe portare a «un maggiore riutilizzo dei caricabatterie e aiuterà i consumatori a risparmiare sugli acquisti non necessari», sottolinea in una nota il Parlamento Europeo, che stima come i caricatori smaltiti e non utilizzati rappresentino circa 11mila tonnellate di rifiuti elettronici all’anno. «È terminato uno dei maggiori grattacapi tecnologici per i consumatori europei – commenta Vincenzo Donvito Maxia, presidente dell’Associazione per i diritti degli utenti e dei consumatori – che adesso potranno decidere se vogliono ricevere o meno un nuovo caricabatterie al momento dell’acquisto di un nuovo dispositivo. Questo dovrebbe ridurre il prezzo del prodotto oltre che i rifiuti ambientali».
Oltre alla questione ambientale, l’iniziativa della Commissione dovrebbe stemperare anche il fenomeno del cosiddetto “lock-in” tecnologico, cioè la tendenza dei clienti a dipendere da un marchio tech a causa di investimenti effettuati in precedenza, come nel caso appunto dei caricabatterie. C’è da dire che, anche se sul mercato fino ad oggi erano presenti tre standard (Micro-Usb, che sta lentamente scomparendo, Usb-C e Lightning), tutti i principali produttori di smartphone al mondo, da Samsung a Xiaomi e Huawei, hanno adottato la porta di nuova generazione già da qualche anno.La transizione si è rivelata invece più complicata per Apple, che sullo standard Lightning aveva costruito una parte importante del proprio brand e che negli ultimi due anni si è trovata costretta ad aggiornare in corsa l’architettura dei propri device per rientrare nel solco dettato dall’Ue. L’obbligo di adottare la porta Usb-C ha portato l’azienda di Cupertino a introdurla per la prima volta sull’iPhone 15 nel 2023, una scelta riconfermata quest’anno con il lancio dei nuovi iPhone 16, anche se sui due modelli di base della nuova gamma la velocità di trasferimento dati si ferma a 480 Mb/s (equivalente al vecchio standard usb 2.0) contro i 20 Gb/s del più recente standard usb 3.2, una scelta che non ha incontrato il favore degli affezionati della Mela. Già una settimana fa Apple aveva iniziato a rimuovere iPhone SE, iPhone 14 e iPhone 14 Plus – gli ultimi modelli con la porta Lightning – dal suo store svizzero. L’opzione di acquisto sullo store italiano è stata disabilitata a ridosso dell’entrata in vigore della nuova normativa.