Il Messaggero, 29 dicembre 2024
Aereo abbattuto, le scuse a metà di Putin
Non è stata una vera e propria ammissione di colpa. Ma Vladimir Putin, tre giorni dopo il disastro aereo che ha coinvolto l’Embraer 190 della Azerbaijan Airlines, ha telefonato al presidente azero, Ilham Aliyev. Cercare di coprire le tracce che portano alla contraerea russa rischia ormai di essere controproducente. E per il capo del Cremlino non c’è stato altro da fare che esprimere le condoglianze e le sue scuse per quell’aereo precipitato in Kazakistan ma colpito nei cieli russi. È stato lo stesso ufficio del Cremlino a dare notizia della conversazione. Una telefonata in cui Putin «si è scusato per il fatto che il tragico incidente è avvenuto nello spazio aereo russo» e in cui è stata di nuovo data la versione che sta prendendo piede negli apparati di Mosca.
«Un aereo passeggeri azero che era in perfetto orario ha tentato ripetutamente di atterrare all’aeroporto di Grozny. In quel momento, Grozny, Mozdok e Vladikavkaz sono stati attaccati da droni ucraini e i sistemi di difesa aerea russi hanno respinto questi attacchi». Una dichiarazione che non dice espressamente che quell’aereo è stato abbattuto da un missile russo. Ma l’avere sottolineato la coincidenza tra l’incidente e l’attivazione della contraerea in Cecenia rappresenta la conferma di una responsabilità.Una colpa grave. Innanzitutto, perché non si tratterebbe solo di un danno di immagine per la difesa, ma anche di una falla nel tracciamento dei velivoli. Ma per Putin c’è anche da gestire una questione politica. Perché visti i buoni rapporti tra Azerbaigian, Russia e Kazakistan, rendere questo incidente uno dei molti misteri di Mosca rischia di essere una lama a doppio taglio. Aliyev, parlando con Putin, si è limitato a dire che i fori nella fusoliera dell’aereo, le ferite delle persone a bordo e le testimonianze «confermano l’evidenza di interferenze fisiche e tecniche esterne». Una dichiarazione che segue la versione della contraerea russa senza esplicitarlo. Ma per evitare che possano esserci ombre nei rapporti tra i tre Stati coinvolti, Mosca, almeno ufficialmente, vuole ancora indagare. Il Comitato investigativo ha aperto un’inchiesta chiedendo anche la consulenza di esperti civili e militari. La procura azera ha inviato dei suoi uomini a Grozny per lavorare insieme alle autorità della Federazione. Anche la Turchia, su richiesta di Baku, ha nominato una commissione di tecnici che indagheranno sulle cause dell’incidente. E lo zar, che ha sentito anche il presidente del Kazakistan, Kassym-Jomart Tokayev, ha garantito che sarà condotta un’inchiesta «obiettiva e trasparente» con personale che lavorerà sul luogo del disastro insieme alla commissione kazaka.
Ma per molti, specie in Occidente, tutto questo non è sufficiente. Diverse compagnie, specialmente quelle che percorrono le tratte del Caucaso e dell’Asia centrale, hanno preferito sospendere i voli verso le città russe. E la pressione sul Cremlino aumenta. L’Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione europea, Kaja Kallas, ha chiesto un’indagine internazionale «rapida e indipendente».Washington ha già detto di avere prove che suggeriscono l’abbattimento da parte della contraerea russa. E sul tema è intervenuto anche Volodymyr Zelensky. Il presidente ucraino ieri ha parlato al telefono con Aliyev. E in un post su X, il leader ucraino ha scritto che «la priorità ora è un’indagine approfondita per rispondere a tutte le domande su cosa sia realmente accaduto».«La Russia deve fornire spiegazioni chiare e smettere di diffondere disinformazione», ha continuato Zelensky, «foto e video mostrano chiaramente i danni alla fusoliera dell’aereo, comprese forature, che indicano un attacco da parte di un missile per la difesa aerea».E l’incidente, vista la possibile presenza di droni ucraini, rischia di essere l’ultimo terreno di scontro diplomatico tra Mosca e Kiev.