Corriere della Sera, 29 dicembre 2024
Camilla Giorgi, dalla racchetta a food influencer
Dal tennis al lemon posset la strada non è per niente breve. Ma non per Camila Giorgi, una delle tenniste più controverse della storia italiana di uno sport che spopola, vince trofei in singolare, in doppio, a squadre, che ha azzurro il numero 1 al maschile (Sinner) e la numero 4 al femminile (Paolini), ma da cui Camila – che come best ranking è stata numero 26 – ha deciso di allontanarsi per sempre. E tutto a neanche 33 anni (che compirà domani), quando tante sue colleghe e colleghi ancora dominano il mondo.
Giorgi è più cose in una: eclettica tanto in campo come papà Sergio, con cui il rapporto è sempre stato viscerale molto più di quello che ha ogni giocatrice con il suo allenatore, quanto fuori. Aveva già mixato la sua vita con la racchetta a quella da stilista, con un suo marchio creato assieme alla madre e disegnando lei stessa i capi da abbigliamento, ma alle prime due versioni ora ne ha aggiunta una terza, in cucina. Perché anche la cucina, come la moda, è creatività. Come se la caverà come food influencer? Per il momento pare bene: siamo solo a due ricette, pubblicate sui suoi canali social, ma l’inizio è incoraggiante. La prima, a poche ore dal Natale: un rotolo fatto di savoiardi, crema pasticcera, fragole e mirtilli, con chef Camila vestita di rosso. Poi, sempre in tema di dolci, è passata al lemon posset, altro dessert stavolta al limone, originario del Regno Unito. Camila vestita di giallo e con limoni gialli, che tanto assomigliano alle palline da tennis.
La passione per la cucina l’ha sempre avuta, anche quando girava il mondo durante la sua carriera da professionista, ma non aveva mai voluto esagerare, e poi il tempo per mettersi dietro i fornelli non era così tanto. Adesso è cambiato tutto, con Giorgi che vive a Buenos Aires e che da un paio di mesi è ufficialmente legata a Ramiro Marra, noto politico argentino di nove anni più grande. Tra un selfie con Ramiro con la maglia del Boca e una ricetta condivisa sul suo profilo Instagram da oltre 720 mila follower, del tennis non c’è più traccia da tempo. Crisi di rigetto, per qualcuno inspiegabile, meno per chi è abituato a frequentare il circuito Wta e che ha sempre visto qualcosa di strano nei suoi atteggiamenti. Come strano è stato il modo di salutare: a maggio, senza annunciarlo, ma con il suo nome incluso tra quello delle giocatrici ritirate sul sito dell’Itia, l’agenzia internazionale di integrity legata al tennis che ha poi incrociato i suoi destini anche con quelli di Jannik Sinner.
Di Camila tennista si è parlato sempre meno: i temi sono diventati altri, e più delicati. Dal fascicolo aperto dalla procura di Vicenza su presunte false vaccinazioni anti-covid per ottenere il green pass fino alla fuga dall’Italia (poi smentita) per sottrarsi al Fisco. «Non è vero che mi sono resa irreperibile, quelle sono solo chiacchiere. E dei problemi con il Fisco né io né la mia famiglia eravamo al corrente: è stato tutto creato da persone esterne che mi gestivano. Le verità è che da anni pensavo di lasciare il tennis e fare altro nella mia vita», aveva detto.