il Fatto Quotidiano, 28 dicembre 2024
Agigento, capitale della cultura senza eventi
Ci siamo, nel 2025 Agrigento sarà capitale italiana della Cultura. Il concerto natalizio del Volo alla Valle dei Templi, girato il 31 agosto e andato in onda il 24 dicembre con il 22,7% di share su Canale 5 (vuoi per l’interesse per la musica, vuoi per dare un’occhiata al vestiario agostano paranatalizio) ha suggellato, a detta del sindaco Francesco Micciché, il successo siciliano. “Questo risultato ripaga pienamente delle sterili e pretestuose polemiche che hanno accompagnato l’organizzazione dell’evento” ha detto in una nota stampa insieme al presidente di Regione Renato Schifani. E poco male se pure dopo il concerto le polemiche in città non si placano: un musicista agrigentino, Mauro Cottone, ha voluto notare che l’orchestra suonava “in playback”, non microfonata. Ma Agrigento è pronta.
Forse. Perché, concerto di Natale estivo a parte, all’evento, che aprirà il 18 gennaio alla presenza del presidente Sergio Mattarella manca un sito, un programma, una rendicontazione. E pure Agrigento città non se la passa bene, tra alberi di natale riutilizzati e una crisi idrica irrisolta. Agrigento è stata la prima città a guida centrodestra ad aggiudicarsi il titolo. Vuoi perché i ministri precedenti non erano abbastanza bravi a notare la qualità dei progetti (il titolo è stato inventato nel 2014 da Dario Franceschini), vuoi perché quello agrigentino era davvero eccelso: prevedeva di esplorare le relazioni tra individuo, natura e territorio, coinvolgendo anche Lampedusa e altri comuni. Per mettere d’accordo tutti, serviva una Fondazione, e la gestazione non è stata semplice, tra votazioni nei vari comuni ed enti a rilento, come riporta AgrigentoNotizie.
Nulla da preoccuparsi, si è ripetuto più volte, ma in questo momento, nel sito della fondazione Agrigento 2025, campeggia solo una pagina nera, con scritto “Presto online”. Nient’altro. Significa che né il programma, né l’organigramma, né l’amministrazione trasparente della fondazione è ancora disponibile. Con l’opposizione in consiglio comunale che continua a chiedere trasparenza sulle nomine.
D’altronde, che il sito sia da rifare, è abbastanza ovvio: il logo di “Agrigento capitale della cultura” è stato scelto solo 7 giorni fa. O meglio, è stato scelto un anno e mezzo fa, poi 7 giorni fa è stato cambiato, perché quello precedente – annunciato con tutti i crismi in conferenza stampa a luglio 2022 e regalato da una professionista locale –, utilizzato per più di due anni, a causa di ragioni di proprietà (non era proprietà del Comune) è stato sostituito da un altro, creato da una ditta per il Parco della Valle dei Templi (regionale) che lo ha poi regalato al Comune.
Agrigento peraltro arriva all’appuntamento dopo un anno di crisi idrica: già dieci milioni stanziati, ma gli interventi sono lungi dall’essere conclusi. E, per non farsi mancare nulla, pure l’albero di Natale piazzato davanti alla stazione ha fatto discutere: rattoppato alla buona con funi e fascette di plastica, è durato appena 6 giorni – dal 30 novembre al 6 dicembre – travolto dagli sberleffi e dai quesiti di Giuseppe Di Rosa, responsabile del Codacons Sicilia per la trasparenza degli enti. “Fonti ben informate giurano sia l’albero usato per la scenografia del concerto del Volo ad agosto, giunto dal nord Europa e ora riciclato per Natale” spiega al Fatto. Per togliersi il dubbio Di Rosa ha spulciato nel sito del comune: nessuna informazione, neppure una nota del sindaco su spese e origine dell’albero.
Perciò il Codacons ha inviato una richiesta di accesso agli atti, all’indirizzo del comune di Agrigento. Ad oggi, nessuna risposta. Ma è consegnato alla memoria cittadina lo Spelacchio siciliano, giunto dalla Scandinavia o da chissà dove. La pagina Facebook “satira agrigentina”, con un post del 6 dicembre, immortala 163 commenti al vetriolo: “… è come istigare a farsi prendere in giro”, “Non bastava il degrado, dovevano dimostrare quello che sanno fare”, “Meno male che lo hanno tolto, è di una tristezza infinita…”. La regione però ha stanziato altri 3 milioni di euro, per il grande evento: chissà come saranno spesi, dato il pregresso.