la Repubblica, 28 dicembre 2024
La svolta e il voto nella crisi tedesca
BERLINO – Frank-Walter Steinmeier ha scelto un momento storico, in cui era sicuro che tutti lo avrebbero ascoltato attentamente, per sferrare un attacco a Elon Musk e alle sue pesanti incursioni nella campagna elettorale tedesca. «Le influenze esterne sono un pericolo per la democrazia», ha detto il presidente della Repubblica tedesco negli stessi minuti in cui annunciava lo scioglimento del Parlamento e confermava il 23 febbraio come data per le elezioni anticipate.Per il capo dello Stato, le influenze esterne nocive possono essere «nascoste», come nel caso della Romania, dove il candidato prono al Cremlino Georgescu è stato supportato da una massiccia campagna russa sui social media. Oppure, ha aggiunto Steinmeier, quelle incursioni dannose «possono essere aperte e spudorate, come accade al momento in un modo particolarmente intenso sulla piattaforma X».Il riferimento chiaro è agli interventi di Musk, che la scorsa settimana ha scritto che «solo l’Afd può salvare la democrazia» e ha tuonato a più riprese contro il cancelliere socialdemocratico Olaf Scholz. Settimane fa lo ha definito un «idiota» e dopo l’attentato al mercatino di Natale di Magdeburgo ha insistito perché Scholz si dimettesse, rincarando la dose: «È un incompetente».Steinmeier – come ha fatto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella quando ha stoppato le critiche di Musk alla magistratura italiana («l’Italia sa badare a se stessa», aveva detto) – ha voluto ricordare che «le decisioni sul voto le assumono esclusivamente i cittadini tedeschi. L’odio e la violenza non devono avere spazio, in questa campagna elettorale». I tedeschi, ha aggiunto, si aspettano «risposte concrete» ai problemi della Germania. E non sono pochi: il prossimo governo dovrà cercare di scongiurare un altro anno di recessione. Sarebbe il terzo, e sarebbe la prima volta dalla fine della Seconda guerra mondiale. A proposito del voto, Steinmeier ha voluto ricordare che «la stabilità politica è un bene prezioso, in Germania», e che «il voto anticipato resta un’eccezione». Ma «proprio in tempi difficili è necessario garantire la stabilità, un governo in grado di agire e maggioranze affidabili in Parlamento». Queste ultime erano venute meno il 6 novembre, dopo che i liberali di Christian Lindner avevano abbandonato l’esecutivo in seguito a uno scontro con Scholz, aprendo di fatto la crisi. Il 16 dicembre il cancelliere aveva poi chiesto la fiducia in Parlamento, con l’obiettivo di non ottenerla e spianare la strada al voto. Nel frattempo Scholz si è messo d’accordo con il capo dell’opposizione, il leader cristianodemocratico Friedrich Merz, per un data da proporre al capo dello Stato. E Steinmeier ha accettato ieri il 23 febbraio.Steinmeier ha anche rivelato che «nei miei colloqui ho appurato che non ci fossero maggioranze per un esecutivo alternativo». Per «il bene del Paese», ha precisato il presidente tedesco, «penso che le elezioni anticipate siano la strada giusta». L’ex ministro socialdemocratico ha aggiunto che «la nostra democrazia funziona anche nei momenti di passaggio». E ha invitato i partiti al «rispetto» degli avversari e a tenere lontana la violenza dalla contesa elettorale: «È veleno per la democrazia», ha sottolineato. Nei sondaggi la Cdu di Merz continua a svettare al 31%, ma il secondo partito resta l’ultradestra Afd, che è data al 19,5%. La Spd di Scholz è terza al 16%, i Verdi sono al 12,5% e il partito di Sahra Wagenknecht all’8%. Ma in un sondaggio di metà dicembre in cui hanno chiesto ai tedeschi chi sceglierebbero, se si votasse direttamente il cancelliere, Merz e la regina della destra tedesca Weidel sono risultati pari al 21%. E Musk, con il suo tweet di sostegno della scorsa settimana, non ha fatto che sdoganarla ulteriormente.