la Repubblica, 28 dicembre 2024
Bonelli prezzemolino
È diventato il prezzemolino dei Tg Rai. Il volto dell’opposizione che sembra piacere sempre di più ai direttori meloniani dell’informazione pubblica.Dando uno sguardo ai dati sul pluralismo politico diffusi dall’Osservatorio di Pavia, fra i politici più intervistati dai notiziari di Viale Mazzini spunta il leader dei Verdi Angelo Bonelli, l’altra metà di Nicola Fratoianni in Avs, che invece risulta desaparecido, trascuratissimo, al contrario del compagno di viaggio. Ebbene, il prode Bonelli appare spesso e volentieri nei Tg Rai, piazzandosi nel mese di agosto addirittura al quarto posto fra i parlamentari e gli esponenti di governo in quanto a “tempo di presenza”, quello cioè che indica i minuti totali (4, nel caso di specie) in cui lo si sente parlare direttamente. Prima di lui ci sono soltanto il vicepremier Antonio Tajani, la segretariadel Pd Elly Schlein e naturalmente la presidente del ConsiglioGiorgia Meloni.A settembre, poi, il “tempo presenza” addirittura aumenta (cinque minuti), ma stavolta la concorrenza è più agguerrita e Bonelli scivola un po’. Restando comunque fra i primi dieci politici inseguiti dai microfoni dei telegiornali di Stato. E lo stesso accade a ottobre (l’ultimo monitoraggio disponibile dell’Osservatorio di Pavia): i minuti salgono a sette e il posto conquistato il nono, pari merito con il capogruppodi FI al Senato Maurizio Gasparri.Un’attenzione a dir poco sospetta. Che in tanti si aspettano verrà confermata anche per i mesi di novembre e dicembre. E non spiegabile solo con l’attivismo comunicativo del portavoce dell’ambientalismo italico. I bene informati raccontano infatti che su Bonelli sarebbe arrivato un input dall’alto. Per valorizzarlo. Solleticarne la vanità. Con uno scopo preciso. Ottenere i due voti che mancano alla maggioranza per ratificare in Vigilanza la nomina di Simona Agnes alla presidenza Rai. Lui ha sempre smentito: «Non siamo disponibili». Ma se a pensar male si fa peccato, a volte però ci si azzecca. È lui, l’Angelo verde, il cavallo su cui il centrodestra punta per vincere la resistenza delle opposizioni.