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 2024  dicembre 28 Sabato calendario

Jannik Sinner ha passato il Natale in Val Pusteria

È durata appena quarantotto ore la parentesi familiare di Jannik Sinner. Il «campione della porta accanto», dopo la breve full immersion natalizia nella sua Sesto Pusteria, in Alto Adige, è già ripartito per Montecarlo. Il numero uno del tennis mondiale aveva lasciato il caldo di Dubai, dove aveva trascorso due settimane di preparazione atletica, per il rituale ritorno alle origini regalandosi quella che definisce «la giornata più importante dell’anno da trascorrere in famiglia» e che ha scelto di passare sulle piste di casa dove tutto ebbe inizio.
Lo sci, nella sua fiaba sportiva, viene infatti prima del tennis. Sulla pista Belvedere di Plan de Corones, dove da bambino muoveva i primi «passi» a spazzaneve, Sinner, oggi 23enne, ha mostrato di non aver perso la padronanza degli sci che, fino all’adolescenza, hanno rischiato di «distogliere» dal suo destino il futuro campione della racchetta. Il ritorno alle radici sudtirolesi è stato documentato sui social dallo stesso tennista con un eloquente «home sweet home» e una foto che lo ritrae sorridente, avvolto in un lungo piumino bianco (di uno degli sponsor, naturalmente).
Il giorno di Natale ha visto il campione a tavola con la famiglia – mamma Siglinde, papà Hanspeter e il fratello Mark – nel locale più esclusivo dell’Alta Badia: il Club Moritzino, a 2.100 metri sulla stazione dolomitica del Piz La Ila. Jannik si è concesso un momento di convivialità gourmet senza deroghe al suo rigoroso regime alimentare: non sono mancati comunque i tradizionali canederli, sintesi della filosofia anti-spreco del padre cuoco, mentre dei celebri biscotti paterni l’atleta ha potuto solamente sentire il profumo. Tra selfie e autografi con i molti avventori del rifugio, a colpire è un déjà-vu catturato da Stefano Del Vecchio, fan barese che per il secondo anno consecutivo ha incrociato Sinner in pista: «Esattamente un anno dopo, nel giorno di Natale, ma in un luogo diverso», ha commentato il ragazzo sui social.
In casa Sinner, dove si parla il dialetto pusterese, il campione può ancora essere semplicemente Jannik. Anche ora che il suo rapporto con la stampa è quasi quotidiano, le dichiarazioni private restano centellinate. Tra le poche cose che ha rivelato di sé, il legame molto stretto con i genitori: «Sono i miei punti di riferimento. Papà lavorava tantissimo, andava via il mattino e tornava dopo di me a casa, però era sempre felice di stare in famiglia o di giocare a tennis con me, nonostante dieci ore di lavoro. Mia mamma uguale. C’era tanto amore». Una sintonia testimoniata dalla spontaneità goliardica con cui Jannik, il «burlone» di famiglia, si è intrufolato rovinando un selfie dei genitori, immortalato in un video già virale. 
La parentesi della rassicurante normalità domestica, però, è stata breve: a Santo Stefano, Sinner ha raggiunto Montecarlo dove rimarrà fino alla partenza per l’Australia. Il sipario sul 2025 si aprirà con due esibizioni benefiche durante la Opening Week degli Australian Open e dal 12 gennaio dovrà difendere il titolo, affiancato dal coach Darren Cahill. Sul fronte personale, con la tennista Anna Kalinskaya sembra tornato il sereno. A inizio dicembre il campione era volato a Miami per il ventiseiesimo compleanno della fidanzata, con cui trascorrerà il Capodanno, e di cui a Dubai ha conosciuto il fratello Nikolay, calciatore russo. Intanto, in attesa di conoscere il verdetto del Tas dopo la positività accidentale al Clostebol, il tennis italiano continua a risentire del benefico «effetto Sinner»: nel 2024 le richieste di lezioni private hanno registrato in Italia un incremento del 149%.