La Stampa, 27 dicembre 2024
Garattini ha qualche dubbio sulle punture anti-ciccia
A 96 anni, Silvio Garattini, presidente e fondatore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, sta trascorrendo il pomeriggio di Santo Stefano a calcolare quanti principi attivi in eccesso esistono nel Prontuario farmaceutico nazionale. Interrompe volentieri per analizzare i pericoli dei farmaci per perdere peso.Per il quotidiano The Guardian, nel Regno Unito il mercato dei farmaci per perdere peso sta diventando sempre più aggressivo, con pubblicità che aggirano i divieti e propongono prodotti ai consumatori senza controllo. Qual è la situazione in Italia?«In Italia abbiamo un problema preliminare: a fornire le informazioni sui prodotti sono solo le aziende dell’industria farmaceutica che hanno tutto l’interesse a far crescere il settore attraverso notizie che sfuggono a ogni controllo. Secondo un’elaborazione di Unione Italiana Food su dati New Line, nel 2023 il fatturato del comparto dell’integrazione alimentare in Italia ha raggiunto i 4,5 miliardi di euro in valore delle vendite e le 300 mila tonnellate in quantità. L’Italia si conferma il primo mercato europeo, con il 26% del fatturato totale e nel 2024 dovrebbe raggiungere quota 5 miliardi. Tutto questo è senza senso, non c’è alcuna base scientifica che i prodotti abbiano efficacia ma sono comunque molto utilizzati. Si preferisce mangiare in eccesso e usare dei prodotti per perdere peso basandosi sulle promesse di una pubblicità senza controllo».Quindi anche in Italia i consumatori non sono protetti dai messaggi che arrivano dalla pubblicità delle aziende farmaceutiche?«In televisione, sui giornali, sulle riviste, sui social, assistiamo a comportamenti molto aggressivi. A volte si usano delle formule indirette e si aggirano le regole fornendo messaggi fuorvianti. Sarebbero necessari controlli perché il compito della pubblicità è di comunicare attraverso affermazioni vere che nel settore della salute rivestono particolare importanza sia per i singoli sia per le conseguenze sul Servizio sanitario nazionale, eppure non ho mai visto ritirare una pubblicità su un farmaco per aver trasmesso notizie non vere. Si può fare e dire quello che si vuole, al contrario del principio presente nella Costituzione che lo Stato deve proteggere la salute di tutti».Come si fa a capire quali farmaci per perdere peso sono davvero efficaci?«Per approvare un nuovo farmaco la legislazione europea si basa su tre caratteristiche: qualità efficacia e sicurezza. Non ci chiarisce nulla, però, su un aspetto fondamentale e cioè il rapporto con farmaci che già esistono per la stessa indicazione. Per le industrie questa mancanza è molto comoda: si può quindi ottenere l’approvazione anche se il nuovo farmaco è meno attivo o uguale, questo consente alle industrie di poter affermare liberamente che il proprio farmaco è il migliore perché non è possibile fare un confronto. Inoltre i farmaci vengono studiati sui maschi, le donne usano farmaci non studiati per loro, il 75% degli studi controllati non permette di stabilire quale sia l’efficacia di un farmaco in base al genere ma sappiamo che la stessa malattia non si presenta in modo uguale nei maschi e nelle femmine».Che cosa sappiamo degli effetti negativi dei farmaci per perdere peso?«Il sistema è tutto orientato a capire l’efficacia dei farmaci, sulla tossicità si sa poco. Dagli studi clinici controllati sappiamo che gli effetti negativi che accadono più di frequente sono di natura gastrointestinale, infatti molti devono abbandonare l’impiego di questi farmaci per questo motivo. Possiamo dire che conosceremo le reali conseguenze sulle persone solo in futuro. Non abbiamo un’organizzazione per raccogliere le informazioni sugli effetti tossici dei farmaci, non abbiamo un’agenzia o una struttura che se ne occupi. Ci si basa sui gesti volontari di farmacisti o persone che scrivono all’Aifa per comunicare le conseguenze negative riscontrate. In questo modo emerge solo il 10 per cento degli effetti tossici di un farmaco. Questo deve rendere i medici più attenti e responsabili nel fare prescrizioni».Ad aumentare la confusione è anche il fatto che molti di questi farmaci in realtà dovrebbero essere usati per altre malattie come il diabete o l’ipertensione.«È un uso irrazionale da evitare. Fra le informazioni che mancano su questi farmaci non sappiamo quanto in un soggetto che non è diabetico assumere questi farmaci che fanno perdere peso ma anche calare la glicemia potrebbe essere dannoso se non si è iperglicemici».C’è anche chi, in vista delle feste, fa scorta di questi farmaci.«Lo trovo ridicolo, un esempio di ignoranza in materia di salute. Non si ingrassa per quello che si mangia a Natale o a Capodanno ma per quello che si mangia il resto dell’anno. Questi farmaci dovrebbero essere assunti solo in caso di grave obesità o per evitare interventi chirurgici. In tutti gli altri casi non servono a nulla: è provato che, se non si è imparato a mangiare, quando si smette il trattamento si prende di nuovo rapidamente il peso perso».