La Stampa, 22 dicembre 2024
In morte di Fabrizio Morri
Originario di Urbino, nelle Marche, ha legato la sua vita e la sua carriera politica a Torino. Iniziata a poco più di vent’anni, quando diventa capo della sezione del partito di Unità Proletaria di Settimo Torinese. Poi il percorso politico tra Partito Comunista Italiano (Pci), Democratici di Sinistra (Ds) e dem, passando dal Consiglio comunale torinese al Parlamento. Fabrizio Morri, storica colonna portante della sinistra torinese, è morto questa mattina all’età di 70 anni dopo una lunga malattia.
Stretto collaboratore di Piero Fassino, Morri è stato deputato dal 2006 al 2008 e senatore dal 2008 al 2013, quando è diventato segretario del Pd torinese fino al 2017. «Con lui se ne va un vero e acuto dirigente politico – il ricordo dei senatori del Pd riportato dal presidente Francesco Boccia - Nella sua esperienza, prima di costruttore dell’Ulivo e poi del Pd, ha sempre dimostrato grande equilibrio e responsabilità».
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Il cordoglio del Partito Democratico
«Lo voglio ricordare con affetto, gratitudine e nostalgia», dichiara Piero Fassino, di cui era stretto collaboratore negli anni in cui è stato alla guida del Ministero della Giustizia e al Commercio Estero: «Nonostante una malattia lunga e dolorosa non ha mai perso la sua passione politica, il suo spirito ironico, la sua sobria saggezza – aggiunge – Mi è stato al fianco per 20 anni nel governo e nel partito con straordinaria dedizione, limpida lealtà e premuroso affetto».
«Era una persona di valore», sono le parole del sindaco di Torino Stefano Lo Russo sulla scomparsa di Fabrizio Morri. «Ha vissuto la politica con umanità, attento al bene di tutti – aggiunge – Mancherà molto: ai suoi cari vanno sincere condoglianze». L’attuale segretario metropolitano dem di Torino Marcello Mazzù e il segretario regionale Domenico Rossi lo salutano così: «Ciao compagno. Sei sempre rimasto un uomo fortemente calato nella società e nella realtà di tutti i giorni, un militante politico capace di dialogare con quei pezzi di società che non si riconoscevano nelle vecchie forme o liturgie partitiche». Per la senatrice Anna Rossomando «Morri ha sempre saputo tenere insieme i livelli nazionale e locale con una grande attenzione al tema del rinnovamento della classe dirigente». «Voglio ricordare il suo impegno e la sua passione politica – sottolinea il senatore Francesco Verducci - il sostegno a noi dirigenti più giovani, le tante assemblee fatte insieme, il suo lavoro per costruire l’Ulivo, in una stagione politica importante».