Libero, 21 dicembre 2024
Le regole di decoro in Galleria a Milano
Un decalogo destinato a restituire al salotto buono di Milano quell’aspetto originale che nel lontano 800 l’architetto Mengoni aveva voluto. La Soprintendenza ha infatti redatto dopo un lungo lavoro di studio con Confcommercio e con Palazzo Marino regole molto precise che tutti i comercianti dovranno rigorosamente rispettare. Il tutto a soli pochi giorni dall’installazione di 30 telecamere posizionate per monitorare tutti gli angoli della Galleria. Nato da una proposta dell’assessore alle risorse finanziarie, economiche e patrimoniali Emmanuel Conte il documento si articola su 10 punti principali, ognuno dei quali dettagliatamente regolamentato. Per quanto riguarda vetri e serramenti se non sarà possibile restaurare quelli esistenti le sostituzioni dovranno essere fatte con telai in ferro, verniciato a caldocolor ottone brunito. La larghezza massima dovrà essere di 5 centimetri ad eccezione della fascia a terra di 30 cm di altezza. In ferro color ottone brunito dovranno essere anche le maniglie, di forma e dimensioni simili a quelle esistenti. Stesso discorso per le serrande esterne, ammesse solo a griglia trasparente e in corrispondenza delle campate con gli ingressi. Sui vetri poi non saranno assolutamente ammesse pellicole, vetrofanie, scritte, loghi e decorazioni serigrafate. Così come assolutamente vietata la somministrazione o la vendita tramite aperture realizzate nei serramenti stessi. E nel decalogo grande attenzione è data anche alle luci e ai colori. Vietati quelli sgargianti per non compromettere “l’armonia dell’insieme”. All’indice in particolare rosa shocking, giallo, fosforescente, blu elettrico, viola intenso, rosso lacca. Stop anche a tutte le illuminazioni aggressive per intensità e colore. Saranno possibili solo luci calde e preferibilmente regolabili. Unica eccezione Natale quando i colori vivaci sono ben accetti. Il decalogo prende poi in esame code e assembramenti che dovranno essere assolutamente evitati. Regolamentate anche le tende. Vietate quelle esterne fissate sui prospetti, sia in Galleria sia nei Portici Settentrionali, dove sono ammesse solo in corrispondenza delle arcate esterne verso Piazza Duomo. Si possono inoltre usare tende interne ai serramenti, di colore da definire previa verifica da parte della Soprintendenza. Da sempre poi le insegne dei negozi in Galleria devono essere con scritta color oro su sfondo di vetro nero lucido. Ora i canoni saranno ancora più severi tanto che sono state fissate con precisione dimensioni (130 x 310), posizione (centrata orizzontalmente e verticalmente su un’unica linea con altezza massima di 50 centimetri) e persino i Ral colore (RAL 9005 per il nero, RAL 1024 per l’oro). Anche le targhe dovranno comprendere solo il marchio o il relativo logo. Saranno ammessi font diversi a seconda della grafica aziendale. Venendo poi al capitolo arredi e dehor ad eccezione di quelli esistenti e già autorizzati sulla base di una determina del 2010 non ne saranno ammessi di esterni e che occupino gli spazi ad uso pubblico della Galleria. Gli arredi interni visibili dall’esterno dei negozi invece dovranno essere “di qualità, materiali e cromie adeguati all’eleganza del compendio”. E la sovraintendenza ha pensato anche a tappeti e pedane che saranno assolutamente vietati. Uniche eccezioni saranno eventi particolari come le inaugurazioni. Per quanto riguarda la publicità saranno banditi allestimenti temporanei o pubblicitari esterni proposti da singoli esercenti. Solo la Soprintendenza potrà permettere allestimenti che saranno comunque di tipo temporaneo e destinati a iniziative istituzionali, culturali o tradizionali come quelle natalizie. Dovrà esserci sempre e comunque però l’autorizzazione dell’Amministrazione Comunale. E sarà sempre la Soprintendenza a dovere autorizzare gli allestimenti di cantieri, ponteggi, recinzioni e oscuramento delle vetrine. Il tutto si legge nel documento dovrà “essere improntato al massimo decoro” e avere durata più breve possibile. Pier Galli è consigliere delegato dell’Associazione Salotto di Milano (Confcommercio Milano) e spiega che le nuove regole valorizzano l’immagine coordinata delle attività commerciali della galleria con una maggiore omogeneità. «E questo a tutela di questo bene monumentale patrimonio della città» spiega Galli sottolineando come sia opportuno, in un momento di continua crescita turistica per Milano, che nelle nuove disposizioni vi sia più attenzione e controllo sulle occupazioni temporanee. Occupazioni che per il consigliere delegato «possono costituire un freno al regolare flusso di visitatori in Galleria».