Libero, 22 dicembre 2024
Le bici rubate a Milano
«La bicicletta la va pü», che tradotto per chi non conoscesse il milanese significa che la bici non ha più mercato. E la causa sono i continui furti che portano le persone ad acquistarne sempre meno e per di più di prezzo inferiore. Un vero e proprio paradosso se si considera che all’ombra della Madonnina la giunta Sala sta mettendo sotto sopra la città per riempirla di piste ciclabili. Incontrando alcuni dei principali rivenditori meneghini del settore la situazione risulta sconfortante. Alessandro lavora da Ciclofficina Cargo Bike di via Lecco e spiega che proprio l’altro giorno un suo cliente ha raccontato di essere stato fermato e buttato a terra per poi vedersi sottrarre la bici nuova di zecca. «Ormai sono costretto ad ascoltare un paio di storie simili a settimana» spiega «la conseguenza logica di tutto questo naturalmente è che poi la gente acquista meno o compra usato». «Perché spendere centinaia di euro per un mezzo di lusso sapendo che poi verrà rubato?» continua Alessandro «alla fine conviene investire cifre contenute così nel caso ci si rimette di meno». E visitando Due ruote di via Porpora abbiamo la riprova che davvero il fenomeno è diffusissimo. Mentre parliamo con il proprietario Michele Scirano entra scuro in volto un cliente sulla settantina. L’anziano è affannato e furente al tempo stesso. Si siede e una volta ripreso il fiato racconta che alla figlia hanno appena rubato la bicicletta. «Quella bella o quella brutta?» chiede Scirano. «Quella vecchia sulla quale però portava il mio nipotino a scuola» spiega con un mezzo sospiro di sollievo l’uomo che a quel punto decide di comprare una catena ancora più robusta per la bici superstite di famiglia. Anche allo store di via Settala 3 il proprietraio Pietro Detto conferma la tendenza. E la sua è una testimonianza che conta davvero se si considera che il suo negozio vende biciclette dal lontano 1895 e che lui vi lavora personalmente dagli anni 90. «Anche il centro non è più sicuro» spiega il commerciante. «Da San Babila al Duomo i furti si moltiplicano giorno dopo giorno». Situazioni sempre più frequenti quindi tanto che per Federico di Brompton Junction Milano store di via Melzo «che ti rubino la bicicletta ormai purtroppo è diventata una certezza». Per questo il negozio ha sviluppato una linea di mezzi pieghevoli. «In questo modo te la puoi portare tranquillamente nel salotto di casa» spiega «e quindi per i ladri non c’è nulla da fare».
Ma perchè rubare biciclette è diventato così facile? La situazione è peggiorata da quando è entrata in vigore la legge Cartabia. Se prima bastava essere colti in flagranza di reato per essere arrestati ora serve una denuncia immediata della parte lesa. Ne consegue che quando un ladro ruba una bicicletta, in assenza di un proprietario pronto a denunciare, rimane a piede libero e può continuare a rubarne altre. A peggiorare le cose poi c’è poi la sfiducia della gente che molto spesso quando si vede sottratta la bici non va neanche a denunciare. «C’è un indubbio calo della richiesta a causa dei furti» spiega Federico Del Prete, responsabile per la mobilità e il suolo pubblico per Legambiente Lombardia. Del Prete racconta infatti che per improvvisarsi ladri di biciclette basta un flex a batteria del prezzo di 40 euro e ogni lucchetto può essere aperto. Tanto e vero che secondo uno studio di FIAB (Federazione Italiana Ambiente e Biciclette) datato 2013 su 4 milioni di biciclette circolanti all’epoca ben 320 mila erano state rubate. «Oggi la situazione si è ulteriormente aggravata e la causa stà nell’impoverimento generale della classe media» spiega il responsabile di Legambiente Lombardia ricordando però che alla base del calo delle vendite c’è anche la mancanza di incentivi da parte dello stato. Ma non solo. Per Del Prete «serve un’educazione del cittadino circa l’importanza di questo mezzo, in tal modo si capirebbe anche la necessità di investire di più per proteggerlo con lucchetti e catene più sicure». Ed è un fenomeno così diffuso quello delle bici scomparse nel capoluogo lombardo che la polizia locale ha creato un apposito nucleo dedicato allla loro ricerca. Inoltre i vigili sulla loro pagina facebook hanno aperto una sezione intitolata “bici rubate e ritrovate”. All’interno dell’album “riconosci la tua bici” ogni milanese può poi controllare in tempo reale se il suo mezzo è stato recuperato. L’assessorato alla sicurezza, oltre a ricordare l’importanza del numero di telaio, raccomanda poi non solo di denunciare sempre il furto ma anche di incidere un piccolo segno “ad hoc” in una parte nascolta del mezzo in modo da dimostrare in caso di ritrovamento che la bicicletta recuperata è la propria.