la Repubblica, 21 dicembre 2024
Elodie difende Toni Effe e la libertà
«Natale? Partono tutti. Me ne starò a casa a recuperare le energie, il 2024 è stato un anno impegnativo».Per Elodie, la ragazza dei record che odia la velocità («Mi fa paura, non ho neanche la patente, vado a piedi» ) e lo sa anche lei, fa un po’ sorridere visto che è fidanzata con il campione di motociclismo Andrea Iannone, il 2025 si aprirà con il Festival di Sanremo. Canterà Dimenticarsi alle 7.Tre volte in gara, una da co-conduttrice: cosa si aspetta da questo Sanremo?«Di chiudere cinque anni incredibili, ho costruito molto: musica, cinema. La prima volta al festival, nel 2017, Carlo Conti aveva creduto in me. Ha un dono, è sempre tranquillo e rende le cose facili».Di che tratta la canzone?«Di un bel dramma romantico. Non è autobiografica, però c’è molto di me. Mi sono trovata in questa situazione, ma non parla di oggi. Mi piace interpretare, non ho la necessità di dire: “Questo pezzo l’ho scritto io”».È criticata perché mostra il corpo. Anche dopo l’apparizione a “Sarà Sanremo”, sui social si parlava solo del suo abito nude look.«Un po’ mi fa sorridere, un po’ me ne sbatto. Il fatto che continuo a essere me stessa vuol dire che la critica non arriva. Mi piaccio così come sono, con i lati positivi e negativi che si vedono. Non ho fatto ricorso alla chirurgia. E sono felice di aver posato per il calendario Pirelli».Rivendica sempre la libertà. Per questo si è schierata con Tony Effe?«Non l’ho fatto pubblicamente, ma sì, sono d’accordo con i miei colleghi. Possiamo avere gusti diversi, ci possono piacere generi differenti, fa parte della democrazia parlarne.Questo non deve impedire a un ragazzo di salire sul palco».Cosa replica a chi trova inopportuno, visti i testi sessisti, che le donne lo sostengano?«Ci si può confrontare sul linguaggio, quella è la sua forma di espressione: nella vita reale non fa quelle cose.Senza fare paragoni, Tarantino gira film violenti, ma non uccide nessuno. Faccio ancora un altro esempio, proprio sulla mia fisicità: io uso il corpo sul palco, lo mostro, ma nella quotidianità non vado in giro in mutande. Ci stiamo dimenticando dello storyelling, allora non dovremmo fare il cinepanettone, anche quello propone un certo linguaggio, ma è uno spaccato dell’Italia. A me non piace, però è una realtà che esiste, e tanti ridono. Una cosa può piacere e non piacere. Il rap non è il mio genere preferito, però ci sta. Un artista può esprimersi».Ha girato “Fuori”, ispirato alla storia di Goliarda Sapienza, diretta da un grande regista come Mario Martone. Cos’ha imparato da lui?«Mi faceva sorridere, mi diceva sempre: “Totale libertà, totale controllo”. E io mi chiedevo: cosa vorrà dire? Nel donarsi a qualcun altro, ci vuole grandissimo controllo e grandissima visione. Ho imparato che libertà non significa, per assurdo, non avere controllo».Con Valeria Golino e Matilda De Angelis com’è andata?«Con Matilda eravamo già amiche dal Sanremo fatto insieme, la grande scoperta è stata Valeria: colta, ironica, ha un’anima bella. Sono affascinata dalle donne sensuali».Che ha scoperto grazie al cinema?«Mi ha un po’ rasserenata, vivo con l’idea di essere storta. Se penso ai ruoli, preferisco quelli da antagonista, più interessanti rispetto a quelli da buona. Amo esplorare vite che non mi apparterranno mai, i latioscuri, senza fare male a nessuno».L’impegno con Save the children?«Quest’anno, nel quartiere romano Quartaccio, dove sono nata, la parola chiave è “prendersi cura”, capire con i bambini quale sia il loro talento».A giugno la aspettano gli stadi, prima sensazione?«Schioppare per la felicità, stiamo costruendo una cosa bella col mio team. È un azzardo ma sono brava a lanciarmi, so di essere coraggiosa. Non devo rincorrere il sold out. Se non farò sold out mi accontento».Sente la pressione dei record?«Non me ne frega niente. Sapere che c’è gente a cui fa piacere stare con te, ascoltarti, è già una grande vittoria.Ci facciamo fregare dall’idea di essere numero 1. Invece puoi essere numero 10 e non significa che non sia importante lo stesso».Rapporto con il mondo?«Ho bisogno degli altri, senza sto male. Mi fa piacere essere parte di qualcosa, ho sempre avuto tanti amici. I momenti di solitudine sono necessari, ma vivo tra la gente, vado a fare la spesa, chiacchiero e ascolto. Se sto male, basta dire: “Scusate, non è giornata”. Le persone se ne vanno, non vogliono sentire i problemi. Accennare ai guai è il metodo migliore per far scappare la gente».Che idea si è fatta del rapporto, ormai stretto, con il pubblico?«Che con il tempo mi ha capita, sono una persona genuina. È bello quando ti accettano per quello che sei».A maggio compirà 35 anni, pensa a un figlio?«Sì. Comincio ad avere un’età, ho una relazione stabile. Oggi un figlio è nei miei pensieri».Che ha trovato in Iannone?«Tante cose. Al di là del fatto che sono innamorata, ammiro Andrea per la sua onestà, la forza e la sensibilità. Lo stimo. Ha affrontato gli urti della vita con dignità e dolcezza. Mi piace il suo odore, mi piace tutto di lui».