Corriere della Sera, 20 dicembre 2024
Il 50% dei pazienti guarisce dal cancro
Sono tre le notizie principali che emergono dall’edizione 2024 del rapporto «I numeri del cancro in Italia». Primo, diminuisce la mortalità oncologica nei giovani adulti 20-49enni, dato rilevante anche perché tutte le statistiche indicano un aumento dei casi proprio nella fascia d’età prima dei 50 anni. Secondo, grazie a diagnosi precoci e nuove terapie la metà dei cittadini che oggi si ammalano è destinata a guarire. Terzo, purtroppo troppi connazionali non fanno gli esami di screening salvavita offerti gratuitamente dal Sistema sanitario nazionale: infatti ha aderito solo il 49% delle donne che ha ricevuto l’invito a fare la mammografia per scoprire un tumore al seno ai primi stadi; soltanto il 47% di quelle chiamate a fare Pap test o Hpv-Dna test per la cervice uterina e siamo fermi al 32% per l’esame che cerca il sangue occulto nelle feci. «Una percentuale bassissima e ingiustificata – commenta Paola Mantellini, direttrice dell’Osservatorio nazionale screening —. In pratica si deve andare nella farmacia più vicina a ritirare un piccolo contenitore nel quale raccogliere un campione di feci, per poi restituirlo e ricevere il referto a casa in un paio di settimane. Con il test il 90% dei carcinomi colorettali si potrebbe evitare perché si sviluppano a partire da adenomi (o polipi) che impiegano anni per trasformarsi in forme maligne: è in questa finestra temporale che lo screening consente eliminare i polipi intestinali prima che evolvano in un tumore».
Insomma, sebbene i tumori siano fra le malattie che incutono più paura, gli italiani ci mettono poco impegno per starne alla larga. «Lo dimostrano anche i dati raccolti sugli stili di vita – aggiunge Maria Masocco, responsabile scientifico dei sistemi di sorveglianza Passi e Passi D’Argento dell’Iss —: il 24% degli adulti fuma, il 33% è in sovrappeso e il 10% è obeso, il 18% consuma alcol in quantità a rischio per la salute e si registra un boom di sedentari, aumentati fino al 28%. Serve più attenzione visto che più di un tumore su tre si potrebbe evitare scegliendo comportamenti sani». Sono proprio questi i fattori di rischio chiamati in causa dagli esperti. «Fortunatamente, però, dal 2006 al 2021 c’è stato un netto calo generale dei decessi per neoplasia nelle persone fra i 20 e i 49 anni – dice Massimo Di Maio, presidente eletto dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) —. In 15 anni la mortalità è scesa del 21,4% per le femmine e del 28% per i maschi e se si considera solamente il tumore ai polmoni, siamo arrivati rispettivamente a -46,4% tra le donne e -35,5% negli uomini». Resta invece stabile la quota complessiva dei connazionali che si ammalano: si stima che nel 2024 siano 390.100 le nuove diagnosi di cancro. Quello più frequentemente diagnosticato è il carcinoma della mammella, seguito dal colon-retto, polmone, prostata e vescica. Polmone, colon-retto, mammella, pancreas e stomaco sono i più letali.
«Diagnosticare precocemente una neoplasia significa aumentare notevolmente le possibilità di guarigione – conclude Francesco Perrone, presidente Aiom —. Così, anno dopo anno, è cresciuto il numero degli italiani che vivono dopo aver ricevuto una diagnosi di cancro: sono quasi tre milioni e 700mila, ovvero un italiano su 16. Per merito poi della ricerca scientifica e di molti altri passi avanti, possiamo dire che il 50% di chi si ammala oggi guarirà. Nel 2010 eravamo fermi al 27%».