Il Messaggero, 19 dicembre 2024
Spagna, la telecamera di Google smaschera un killer
Erano 15 anni che l’auto con la telecamera a 360 gradi di Google Street View non passava da Tajueco, un paese di 56 abitanti in provincia di Soria, nella Castiglia e León, 200 chilometri a nord di Madrid. Ci è tornata lo scorso ottobre: le strade erano deserte, per nulla cambiate, c’era ben poco da aggiornare. Ma in un vicolo un uomo stava caricando un grosso sacco bianco nel bagagliaio della sua auto. Ora è accusato di essere un assassino: quello che caricava, per andarlo a seppellire, era il corpo tagliato a pezzi della sua vittima.
Jorge Luis Pérez Ochandarena, un cubano di 32 anni, era scomparso più di un anno fa dalla zona e tutti se ne erano accorti. Era alto quasi due metri, pesava 120 chili, aveva una carnagione molto scura e non passava inosservato. Un cugino che vive a Saragozza aveva ricevuto un paio di whatsapp nei quali Jorge Luis gli annunciava che aveva conosciuto una donna, e che avrebbe lasciato la Spagna e cambiato il numero di telefono. Ma la scrittura non era nel suo stile e poi la donna, il telefonino... tutto era molto strano. Il cugino si insospettì e avvisò la Policía Nacional, che svolse alcune indagini senza scoprire nulla. Ed ecco, dopo un anno, arrivano sui computer quelle immagini di Google Maps che a Tajueco girano presto di bocca in bocca... Ma chi è quell’uomo ripreso di spalle, con i jeans, le scarpe marroni, la giacca blu del Club Deportivo Numancia di Soria? Ma non vedi? È Manuel Isla Gallardo, quello che aiuta nel bar qui vicino, a Bayubas de Arriba... Ma sì, quello che sta con la cubana, l’ex moglie di quel Ochandarena alto e grosso che è sparito... Le voci arrivano alla polizia, che esamina Google Maps e mette sotto controllo i telefoni di Gallardo, 48 anni, e della sua compagna, della quale non è stato comunicato nulla, neppure il nome.Google Street View quel giorno ha scattato un’altra immagine, nella quale si vede un uomo in lontananza spingere una carriola con sopra un sacco bianco. La foto è un po’ sfocata ed è impossibile dire di chi si tratti, ma il sacco sembra proprio lo stesso.Comunque le indagini portano la polizia a scoprire finalmente molte cose. Nel 2022 i tre avevano lavorato insieme a una festa locale a Bayucas, un comune vicino per il quale Gallardo faceva qualche lavoretto, gestire ad esempio il bar municipale. Ochandarena viveva a Soria, ma aveva accettato di aiutarlo e aveva portato con sé la moglie, ignaro del pericoloso triangolo amoroso che stava per nascere, o che forse era già in pieno svolgimento a sua insaputa. Comunque sia, nell’ottobre del 2023 la donna non viveva più con il marito, ma con Gallardo. Quattordici mesi fa il cubano aveva deciso di andare a incontrarla a Tajueco e non era mai più tornato a casa. Forse le aveva chiesto di ripensarci, forse c’era stata una discussione sfociata in una rissa, oppure si è trattato di una trappola per un omicidio premeditato: la polizia ha arrestato i due il 12 novembre, e spera che siano loro a raccontare come è andata. Intanto, scavando a 10 chilometri di distanza nel cimitero di Barlanga del Duero, sul quale svetta un unico solitario cipresso, sono stati trovati i primi resti decomposti di Ochandarena. C’era solo il busto. Da giorni si sta frugando tra le erbacce in un mucchio di rifiuti, dove la polizia conta di trovare quello che manca del corpo martoriato. Gallardo era soprannominato dai compaesani El lobo (il lupo) de Tajueco ed era considerato una persona molto sola, che non andava d’accordo con nessuno e badava solo ai fatti suoi. Della vittima si sa poco e anche la descrizione comparsa nel sito dell’Asociación desaparecidos si limita a pochi dati essenziali: capelli neri, occhi neri, carnagione nera, scomparso da un anno, un mese, 11 giorni, all’età di 32 anni, oggi ne avrebbe 34.
Le foto di Street View mostrano un paese deserto, le abitazioni con le tende tirate, i garage della via chiusi dalle saracinesche. L’unica persona ripresa quel giorno è Gallardo, piegato sul bagagliaio della sua vistosa auto rossa mentre carica il grosso sacco bianco. Dal 2008 Google utilizza un algoritmo informatico per sfocare automaticamente i volti delle persone che vengono riprese durante le mappature, ma neppure questo avrebbe salvato Gallardo che è stato comunque ripreso di spalle: l’auto era sua, come la giacca del Numancia, la sua squadra del cuore che milita nella Seconda Divisione spagnola, come i jeans e le scarpe marroni di cui non si è disfatto perché non sospettava che un gelido e infallibile occhio elettronico lo avesse osservato e ripreso.Google ha cominciato a sperimentare Street View all’università americana di Stanford nel 2001 ed è partita con le mappature delle strade nel 2007. Nel 2017 aveva già registrato 16 milioni di chilometri di immagini in 83 paesi e oggi si sta espandendo anche in India, che aveva inizialmente proibito per ragioni di sicurezza che le vie delle città fossero fotografate. In Europa invece non c’è alcuna restrizione. Nei piccoli paesi come Tajueco la frequenza dell’aggiornamento è rarefatta. Ma anche lì è sempre meglio fare attenzione a quello che si fa, se nei dintorni c’è un’auto di Google con la macchina da ripresa sul tetto.