Libero, 17 dicembre 2024
Inaugurata l’alta velocità Parigi-Berlino
C’è un nuovo treno dei desideri che circola nel cuore dell’Unione europea, lungo la tratta Berlino – Parigi, i due perni della politica comunitaria che ultimamente faticano a reggere la baracca. È stato inaugurato ieri, nel giorno in cui il cancelliere tedesco Olaf Scholz si è presentato al Bundestag per cercare una fiducia impossibile nel suo governo che infatti non è arrivata: le elezioni erano già state fissate per tempo al 23 febbraio. E sempre ieri François Bayrou ha avviato le consultazioni per mettere in piedi una maggioranza che permetta alla Francia di varare la Finanziaria ed esaudire, a proposito di desideri, quello del presidente Emmanuele Macron: resistere nella ridotta dell’Eliseo alle bordate da destra e da sinistra.
«Il treno è sempre il treno» chiosava il ragazzo di campagna Renato Pozzetto mentre lo ammirava transitare. Con la nuova linea si arriva a destinazione in poco più di otto. La tratta opererà due volte al giorno in entrambe le direzioni. È stato «un giorno di festa» per Jean-Pierre Farandou, amministratore delegato di SNCF, le ferrovie statali francesi. Gli ha fatto eco Anja Schöllmann, responsabile della produzione di Deutsche Bahn, l’azienda federale per i trasporti, che ha voluto sottolineare come la direttrice unirà ulteriormente l’Europa. O più semplicemente i due grandi malati del continente: la Francia ha appena subito il downgrade del proprio debito pubblico da Moody’s, a suggellare il periodaccio.
Otto ore di viaggio che potevano essere di meno tagliando più a nord, ma Parigi ha voluto a tutti i costi si transitasse per Strasburgo, la cittadina simbolo della riconciliazione postguerra e, lontano dalla retorica, l’espressione della grandeur transalpina che non poteva certo digerire la centralità di Bruxelles. Almeno ora si potrà evitare il cambio a Mannheim: non è tanto un guadagno in tempi di percorrenza, quanto di stress perché a causa dei ritardi cronici del sistema ferroviario tedesco le coincidenze spesso saltano.
Cancellazioni improvvise, scarsità di informazioni e infrastrutture carenti sono all’ordine del giorno in Germania a causa degli scarsi investimenti susseguitesi nel tempo e venuti definitivamente alla luce con gli Europei di calcio della scorsa estate e la massa di tifosi da gestire. I pendolari italiani si mettano il cuore in pace: non sono soli nelle disperazioni. Lo sviluppo delle linee si è contratto (-11%) mentre negli ultimi vent’anni anni sono cresciuti i numeri di passeggeri e di merci su rotaia: rispettivamente +46% e +80%, secondo Pro Rail Alliance, che raccoglie associazioni e operatori del settore. La locomotiva d’Europa è ingolfata (Pil dato a -0,1% per il 2024 dopo il -0,3% dello scorso anno) e il destino per l’autorevole quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung è segnato anche per la Parigi – Berlino.
Tra Strasburgo e la capitale d’Oltralpe l’alta velocità raggiungerà i 320 km orari, solcando le distese che sorgono fuori dalla metropoli, a meno che qualche sciopero non rovini i piani. Sono sempre in agguato e costituiscono un grande problema dato il flusso di persone che quotidianamente raggiungono la città: almeno un milione ogni giorno, tra treni e tram a lunga percorrenza.
C’è chi ha fatto notare che da Berlino si atterra a Parigi con due ore di volo e ha fatto i conti in tasca all’operazione: SNCF e Deutsche Bann stanno promuovendo prezzi a partire da 59 euro per la seconda classe e 69 per la prima, ma se non si prenota con dovuto anticipo il biglietto più economico viene quasi 120 euro, mentre le compagnie aree low cost offrono soluzioni da 84 a 94 euro. I vertici ferroviari controbattono che il treno è più confortevole, la gestione dei bagagli è più semplice e che a guadagnarne è anche il clima, con una notevole riduzione delle emissioni di CO2. Sarà, ma è tutto il contorno che non convince di questo treno dei desideri franco-tedeschi così irrealizzabili.