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 2024  dicembre 16 Lunedì calendario

Troppi aborti

Le nuove giovani, la cosiddetta GenZ, figlia dei cellulari e del mito della bellezza a tutti i costi, si ritrovano a vivere la difficile scelta dell’aborto.  
I numeri parlano chiaro. Nel 2022, altre 1.861 ragazze come Sofia e Giulia, sotto i 18 anni, hanno scelto di interrompere una gravidanza. Un dato che racconta una realtà in crescita: 3 teenager su 100 in Italia hanno scelto l’aborto, segnando un incremento rispetto agli anni precedenti. Per la prima volta in vent’anni, il 2022 segna un’inversione di tendenza. In totale, sono state registrate 65.661 Ivg (interruzioni volontarie di gravidanza), il 3,2% in più rispetto al 2021.
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Numeri che raccontano di una società in cambiamento e che emergono dall’ultima relazione del Ministero della Salute sulla Legge 194, pubblicata in anteprima dal sito Prochoice.it.
È dal 2004 che non si registra un aumento così marcato delle Ivg in Italia. A spiccare sono i dati delle minorenni: nel 2022, il tasso di abortività delle under 18 è salito a 2,2 per mille, rispetto al 2,1 dell’anno precedente.
 
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(…) nella stragrande maggioranza delle scuole i corsi di “educazione all’affettività”. E a questo si aggiunge il fattore “famiglie” che molto spesso non sono capaci di affrontare in maniera profonda certe dinamiche. È forse anche per questo che il tasso di abortività ovvero il numero di interruzioni per mille donne tra i 15 e i 49 anni è salito a 5,6, con un incremento del 5, 1% rispetto al 2021.
 
Anche se l’Italia rimane tra i Paesi con i tassi di abortività più bassi a livello internazionale, confermando l’efficacia della Legge 194, che garantisce l’accesso all’aborto legale dal 1978. Rispetto al picco massimo del 1983, il tasso di abortività è diminuito del 66,9%. C’è da considerare tuttavia che l’incremento delle Ivg ha riguardato quasi tutte le fasce d’età, con l’unica eccezione delle donne tra i 40 e i 49 anni, il cui tasso è rimasto stabile.
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Spesso la donna è spaventata dall’approccio chirurgico. Una delle novità più significative del report infatti riguarda forte aumento delle Ivg farmacologiche. Per la prima volta, oltre la metà delle interruzioni di gravidanza (il 52%) è stata effettuata con farmaci come il mifepristone e le prostaglandine, che provocano l’interruzione di gravidanza senza bisogno del bisturi. Gli aborti in sala operatoria, i cosidetti chirurgici, invece, sono scesi al 46,6%, un dato in continua discesa negli ultimi anni.
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(…)Tuttavia, l’Italia si trova ancora indietro rispetto a Paesi come la Francia, il Regno Unito e la Finlandia, dove l’aborto farmacologico rappresenta una percentuale nettamente più alta, variando tra il 76% e il 98% delle interruzioni.
 
(…) il calo della percentuale di medici obiettori di coscienza. Nel 2022, il 60,5% dei ginecologi italiani si è dichiarato obiettore, con una riduzione di tre punti rispetto all’anno precedente.