Avvenire, 13 dicembre 2024
Sminare costa 50 cent al metro quadro
Il commercio delle armi è immorale. Ma c’è un’arma in particolare, che oltre a questo è anche totalmente inutile dal punto di vista militare. Stiamo parlando delle mine antiuomo. Il tema è emerso ieri, nel corso della conferenza stampa in cui è stato presentato il Messaggio per la Giornata mondiale della pace, ad opera dell’ingegner Vito Alfieri Fontana, che in passato lavorava in una fabbrica di armi e che adesso fa lo sminatore. «È stupido, oltre che lesivo delle persone, mettere le mine antiuomo – ha detto senza mezzi termini –. Militarmente non danno alcun vantaggio e creano solo morte oltre che un enorme fastidio quando poi ci sarà lo sminamento». Attualmente nessuno sa quante mine siano disseminate nel mondo. Si parla di venti o trenta milioni, anche se, ha riferito citando una sua esperienza personale, in Bosnia, «dopo aver sminato l’85 per cento del territorio ne abbiamo trovate 250 mila e ce ne aspettavamo oltre due milioni». La buona notizia è che le operazioni di sminamento sono diventate molto più veloci. «Se nel 1999 la velocità era uno, adesso è cento. E il costo è di 50 centesimi per metro quadrato. Servono pero – ha detto l’esperto – 20 o 30 anni, come minimo. Di solito il 50 per cento del territorio si smina in 5 anni, il 70 per cento in dieci anni. Notevole anche il costo in termini di vite umane. Una operazione come quella che ci attende in Ucraina, quando il conflitto finirà, costerà 200 vittime tra gli sminatori». Insomma uno scenario terribile. Soprattutto perché, ha ripetuto l’ingegnere, «si tratta della più inutile delle armi».