Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2024  dicembre 12 Giovedì calendario

Chiude il famigerato McDonald’s vicino a Termini

Liti continue, risse e rapine violente ai danni di clienti e turisti: chiuso dalla Questura di Roma il McDonald’s di via Giolitti, davanti alla stazione Termini. Il provvedimento è scattato in base all’articolo 100 del Testo unico di pubblica sicurezza poiché il locale si è rivelato un «ritrovo di pregiudicati», nonché, appunto, «teatro di rapine, risse e aggressioni». Motivo che ha indotto il questore Roberto Massucci a imporre che resti con le saracinesche abbassate per ben dieci giorni, in considerazione dell’esigenza di garantire l’ordine e la sicurezza dei cittadini «nella misura in cui – si legge nel dispositivo – l’attività svolta dall’esercizio favorisce la perpetrazione di condotte illecite, divenendo di fatto un abituale ritrovo di persone violente e, pertanto, socialmente pericolose».L’ultimo episodio risale all’alba di martedì quando un 29enne originario del Togo, meglio conosciuto come il distruttore seriale dei vetri delle auto parcheggiate all’Esquilino, ha cominciato a litigare furiosamente con un altro extracomunitario, lanciando bottiglie, spaccando una vetrina e l’ennesimo finestrino di una vettura in strada. Quando gli agenti sono intervenuti per fermarlo era intento a mangiarsi tranquillamente un panino all’interno del fast food. Ma in realtà gli episodi monitorati dagli investigatori e confluiti nella relazione che ha motivato la sospensione dell’attività, si sono registrati nel mese di novembre e nei primissimi giorni di dicembre. Sette, in particolare, da quanto si apprende le segnalazioni di reati consumati nell’arco di tre settimane. Ma quelli realmente commessi sarebbero molti di più, non tutti denunciati. In un caso è stato derubato del telefono anche un rider fermo a consultare google-maps. Ma che cosa succedeva? In pratica solamente passare sul marciapiede davanti al locale o entrare per consumare un menù, poteva rivelarsi fatale per gli avventori, specialmente i turisti alla ricerca di un momento di pausa o relax in attesa di un treno o di un taxi, presi di mira dalle gang di rapinatori.LA TRAPPOLADi fatto, su quel tratto di via Giolitti (dove, tra l’altro, a settembre un peruviano di 28 anni fu accoltellato e ucciso nel corso di una lite tra borseggiatori) si assiepano gruppi di spacciatori, ricettatori e bande di rapinatori nordafricani, marocchini, egiziani, tunisini e algerini. La tecnica utilizzata era quella di adocchiare le prede, magari seguirle dentro il fast food per allungare gli occhi su borse e portafogli, verificare le disponibilità economiche dei malcapitati, quindi derubarli con le buone senza farsi accorgere o con le cattive una volta fuori dal locale. A ottobre un rapinatore aveva aggredito e derubato 4 turiste polacche, per poi spendere al Mc 120 euro con la loro carta di credito. «Purtroppo – affermano i fratelli Massimiliano e Gianluca Bagordo, titolari del bar Twin’s accanto – in alcuni casi chi ha tentato di ribellarsi, non importa che siano uomini o donne, è stato picchiato dal gruppo». Differentemente dal Twin’s che serve alcolici, il McDonald’s adotta il protocollo di sicurezza per cui non è responsabile di ciò che avviene appena fuori il locale. «Ma non si può creare l’illusione per cui il cliente o il turista pensano di accedere a un luogo sicuro se non si prendono provvedimenti per ciò che avviene fuori, solo perché non si vendono alcolici», dicono i fratelli che in tanti anni, con le loro telecamere e dispositivi di sicurezza, hanno contribuito a identificare e a fare arrestare centinaia di ladri e spacciatori, nonché l’autore dell’omicidio del peruviano.