la Repubblica, 8 dicembre 2024
I giovani cardinali che ereditano la Chiesa
Angelo Acerbi, 99 anni, si regge a stento in piedi: l’ex nunzio apostolico è il cardinale più anziano della storia, nessuno immaginava che sarebbe stato annoverato nel Concistoro voluto da papa Francesco ieri pomeriggio a San Pietro. È il paradosso del frangente, perché ieri Francesco non solo ha nominato anche il porporato più giovane del collegio cardinalizio, l’ucraino Mykola Bychok, 44 anni, ma ha ringiovanito il prossimo Conclave. L’età media di questo Concistoro è 62 anni, e sette dei 21 cardinali hanno meno di sessant’anni: in Santa Romana Chiesa dei giovinetti.
È la nuova leva dei bergogliani, una generazione di pastori che rimarranno decenni nel consesso più esclusivo della cattolicità. Sono loro gli uomini che coadiuvano il Papausque ad effusionem sanguinis, fino all’effusione del sangue (da qui il colore rosso della veste), e soprattutto quando un Pontefice muore, o si dimette, eleggono il successore.
Con questo Concistoro, il decimo del pontificato, Francesco ha ormai scelto l’ottanta per cento del collegio elettorale, ossia dei porporati che, con meno di 80 anni, hanno diritto ad entrare in Cappella Sistina per l’elezione del nuovo vescovo di Roma. E se nel corso degli undici anni di pontificato Bergoglio ha internazionalizzato il collegio cardinalizio, ha ridimensionato il vecchio mondo e valorizzato ilglobal south,ha allargato il novero dei paesi rappresentati, da 48 del Conclave che lo elesse nel 2013 a 73 oggi, negli ultimi anni ha puntato su figure giovani, che incideranno dunque sulla vita della Chiesa per un tempo lungo.
Da ieri oltre all’ucraino, vescovo dell’eparchia di Melbourne, diventano cardinali un 51enne, l’indiano Jacob Koovakad, sinora organizzatore dei viaggi del Papa, un 52enne, il lituano Rolandas Makrickas, arciprete della basilica di Santa Maria Maggiore, un 53enne, Francis Leo, arcivescovo di Toronto, un 58enne, l’arcivescovo di Belgrado Ladislav Nemet, nonché quattro “giovani” italiani: il Vicario del Papa per la diocesi di Roma Baldo Reina (54 anni), l’arcivescovo di Torino Roberto Repole (57), lo scalabriniano Fabio Baggio (60), grande esperto di migrazioni e sottosegretario del dicastero vaticano per lo Sviluppo umano integrale, e Mimmo Battaglia, arcivescovo di Napoli (62).
Se nei primi anni di pontificato aveva fatto nomine sorprendenti mantenendo però una certa prudenza sull’età dei nuovi arcivescovi edei nuovi cardinali, negli ultimissimi anni Francesco ha impresso un’accelerazione nello spoils systemdei quadri dirigenziali della Chiesa, pescando personalità più giovani, che potranno lasciare un’impronta duratura nella riconfigurazione della Chiesa del futuro. Si tratta di uomini dal profilo più pastorale, spesso a capo di diocesi complesse, svariati provengono dagli ordini religiosi (francescani, domenicani, gesuiti), ma non sono lo stampino di Bergoglio né si somigliano tra loro.
Frank Leo di Toronto, così come – è stato nominato nel penultimo Concistoro – l’arcivescovo di Ajaccio, il francescano Francois-Xavier Bustillo, per dire, non sono dei progressisti. Il cardinale Giorgio Marengo, il secondo più giovane del collegio con i suoi 50 anni, religioso italiano della Consolata in missione in Mongolia, regge una sparuta comunità di cristiani che ricorda la Chiesa dei primi secoli. Dieudonné Nzapalainga, 57 anni, ha accolto Francesco in Repubblica centrafricana, guida la Chiesa di uno dei paesi più poveri del mondo. José Coba Cano, 59 anni, è il nuovo arcivescovo di Madrid chiamato a deideologizzare una Chiesa che negli anni del suo predecessore, il cardinale Rouco Varela, ha pensato più ai contrasti politici che alla vicinanza al popolo di Dio. A Gerusalemme c’è il patriarca Pierbattista Pizzaballa, 59 anni. In Curia romana, ancora, ci sono il cardinale Mauro Gambetti, 59 anni, arciprete di San Pietro, e José Tolentino de Mendonca, cardinale e poeta portoghese al capo del dicastero per la cultura. «L’avventura della strada, la gioia dell’incontro con gli altri, la cura verso i più fragili», ha detto ieri il Papa ai nuovi porporati: «Questo deve animare il vostro servizio di cardinali». Francesco, 88 anni il 17 dicembre, ha una voce flebile. Sulla mascella si nota un ematoma, la sala stampa vaticana ha riferito che se l’è procurato sbattendo al comodino. Il Papa guarda al futuro della Chiesa – a un futuro di lungo periodo.