Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2024  dicembre 11 Mercoledì calendario

Multa alla cena per i poveri in Galleria

Il 24 dicembre 2023 un’associazione che da anni assiste i poveri e i bisognosi della città organizzò una tavolata solidale all’ingresso della Galleria Vittorio Emanuele. Tovaglia rossa, piatti di carta, un goccino di vino per alleviare la solitudine e il pasto caldo offerto dai negozi del lusso lì accanto a una manciata di poveretti che non avevano casa dove andare e volevano riprovare il calore di una tradizione e di una normalità dimenticata. Due vigili in divisa si presentarono al loro cospetto e compilarono il verbale. Non so più dirvi se al momento del caffè o col boccone di pollo non ancora addentato, fatto sta che staccarono una contravvenzione da 230 euro per occupazione abusiva di spazio pubblico. Si mosse il direttore Vittorio Feltri e pagò subito quell’orrenda sanzione, ma la notizia fece il giro dei salotti e delle piazze luccicanti di luminarie e balocchi. Perché tanta severità? Qualcuno adombrò il grigiore milanese. Qualche altro salì sul pulpito e gridò: è la città della legalità e la legalità vale per tutti! Nella Milano della legalità, dovete sapere, vige anche l’abitudine (e giustamente) di colpire qualunque violazione commessa dai cittadini, soprattutto quelle alla guida. Basta sostare un minuto di troppo nelle strisce blu per venire tartassati. Per non dire di doppie soste e parcheggi incauti: si racconta di consiglieri che vanno in giro la notte a fotografare i furbetti della sosta, e di vigili inflessibili che passano e sanzionano. Il rigore è tale che siamo diventati la città col record di contravvenzioni. Poi però arriva il Leoncavallo. Il centro sociale abusivo di cui si dibatte dal 1975. 111 visite dell’ufficiale giudiziario e nessuno sfratto mai. E la sanzione, quella sì che è arrivata (3 milioni), ma al Viminale e per risarcire i Cabassi di decenni di mancati sfratti. Ieri l’ennesima beffa. L’ufficiale giudiziario arriva, bussa e poi se ne va con la sinistra che invoca la sopravvivenza di quel luogo di socialità e il sindacato che fa una campagna di solidarietà in suo favore. Anche stavolta è Milano? Purtroppo sì. Ovvero: milanesi puniti se si mangiano un piatto di pasta in Galleria. Mentre il Leonka passa indenne da 50 anni di occupazione abusiva. E riceve pure il plauso.