Libero, 11 dicembre 2024
«L’acqua è pubblica, ma non deve essere gratis»
«L’acqua è pubblica, ma non vuol dire che deve essere gratis, perché ha un costo». Lo dice il commissario straordinario nazionale per l’adozione di interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità idrica, Nicola Dell’Acqua, ospite del GeaTalk. «Se non paghiamo il costo del vettoriamento dell’acqua, succede quello che è successo alle dighe – spiega -. Non possiamo permetterci di non pagare il costo dell’acqua per avere un’acqua sicura, potabile e costante. Secondo me il punto è tenere l’acqua pubblica, però non dobbiamo parlare di acqua gratis, perché soprattutto a una popolazione particolare come quella italiana, se dai qualcosa gratis la butta via». Dell’Acqua fa il punto sulla situazione in Italia, che non riguarda solo la Sicilia. Anzi, quella «è solo la punta dell’iceberg, l’Italia centromeridionale è tutta in fase di criticità abbastanza elevata». Anche oggi ne ha discusso a Palazzo Chigi, dove il dossier resta sempre aperto. «La verità è che le infrastrutture idriche sono sotto stress, non le abbiamo manutenute e dunque abbiamo tanto lavoro da fare», spiega. «In Sicilia c’è il quadro più drammatico, ma anche in provincia di Potenza, in Basilicata. La situazione è critica, grave, il cambiamento climatico sta mettendo a dura prova le infrastrutture del Paese». Il Mit «ha raccolto tutte le opere necessarie in Italia da finanziare e ha messo in campo un piano da quasi 1 miliardo di euro, da attuarsi immediatamente». Altro capitolo è quello dei dissalatori, di cui non possiamo fare più a meno nonostante siano «molto costosi» a causa dei prezzi dell’energia, «ma ora non possiamo più scherzare perché l’«cqua potabile non c’è più». Inoltre, «bisogna creare governance diverse», visto che «abbiamo un ottimo sistema idrico integrato, ma criticità a monte: vanno manutenuti i canali e anche le dighe», di cui non ci siamo occupati «per 50-60 anni». Tutte opere necessarie, investimenti che comunque hanno un prezzo. Ragion per cui «penso che l’Acqua debba costare di più anche in Italia».