Il Messaggero, 11 dicembre 2024
Emergenza miopia: il picco tra i giovani
Mio-epidemia. È il neologismo utilizzato per descrivere il progressivo aumento dei casi di miopia in Italia e nel mondo. Troppo tempo allo smartphone e poco tempo all’aria aperta hanno spianato la strada a questo difetto della vista che impedisce di vedere bene da lontano. «Nelle persone con miopia l’occhio ha un difetto di refrazione, che si traduce nella difficoltà di mettere a fuoco gli oggetti da lontano» spiega Domenico Schiano Lomoriello, responsabile Unità Operativa “Segmento anteriore con annessi oculari” della Fondazione G.B. Bietti a Roma in prima linea nella sensibilizzazione e nella ricerca contro la miopia. «La sfocatura delle immagini da lontano è legata a un allungamento del bulbo oculare per cui le immagini vengono messe a fuoco anteriormente rispetto alla retina», aggiunge. Si stima che in Europa soffra di miopia una persona su quattro, mentre in Italia convive con questo disturbo circa il 25% della popolazione. Di fatto la miopia rappresenta il difetto visivo più comune a livello globale. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), entro il 2050 colpirà circa il 50% della popolazione nel pianeta.Il disturbo si manifesta da bambini o in età adolescenziale, cioè nelle fasi delicate dello sviluppo del sistema visivo che possono essere compromesse dagli stili di vita. «Già da piccoli oggi assistiamo a un diverso modo di impiegare la vista nella quotidianità – spiega Schiano Lomoriello – Prima i bambini erano abituati a stare all’aria aperta e utilizzare la vista a lungo raggio. Oggi, invece, grazie all’alfabetizzazione ed anche per l’introduzione dei dispositivi elettronici, si sta assistendo ad un aumento esponenziale del numero dei soggetti miopi».Si tratta, perciò, di un problema che è destinato a diventare sempre più diffuso globalmente. «Per prevenirlo significa dunque ridurre il tempo che i bambini e i ragazzi trascorrono davanti allo smartphone e al tablet, e farli stare più tempo all’aria aperta dove l’occhio ha la possibilità di “rilassarsi”, focalizzando principalmente oggetti da lontano e sfruttando il maggior rilascio di dopamina indotto dalla luce solare che, a sua volta, influenza l’elasticità della sclera – specifica Schiano Lomoriello – Altro suggerimento importante è non aspettare che si manifestino i sintomi. I bambini dovrebbero effettuare una visita specialistica già in età prescolare. Una volta diagnosticato il difetto visivo è possibile trattarlo o addirittura correggerlo. Il trattamento per eccellenza sono gli occhiali.«Il bambino miope deve indossarli per non peggiorare il difetto, soprattutto quando c’è una grossa differenza tra i due occhi – spiega ancora Schiano Lomoriello – Sono inoltre in commercio occhiali dotati di particolari lenti che, stando ai primi studi, sembrano in grado di rallentare la miopia nei bambini. In età più adulta si può passare dall’occhiale alle lenti a contatto. Che, secondo gli esperti, vanno utilizzate con parsimonia, pena l’insorgenza di infezioni oculari o corneali o di un’intolleranza alla lente stessa.Un’ulteriore possibilità è l’intervento di chirurgia refrattiva che consiste nell’eseguire una correzione mediante laser. «Si tratta di una procedura sicura, con un tasso di complicanze molto basso – sottolinea lo specialista – C’è poi un’altra strada ancora ed è quella dell’impianto di lenti intraoculari. Questa procedura consiste nell’impiantare lenti intraoculari costituite da un materiale morbido, sottile, pieghevole e altamente biocompatibile, che vengono posizionate tra il cristallino e l’iride per correggere la miopia. Rappresentano una soluzione molto efficace e sicura per tutti quei pazienti che hanno acquisito una stabilità del difetto visivo e rappresentano una valida alternativa all’intervento laser». Molti sono i vantaggi. La procedura permette di liberarsi definitivamente da lenti a contatto ed occhiali. Molti pazienti vedono così bene che diventa paradossalmente difficile gestire e programmare i controlli post-operatori. «Sembra quasi che i pazienti si dimentichino di aver avuto un problema di miopia – aggiunge Schiano Lomoriello – Raccomandiamo di sottoporsi a controlli annuali, ma la maggior parte dei pazienti riporta una visione così chiara e nitida che talvolta è necessario insistereaffinché vengano a effettuare le visite programmate. La qualità della visione che i pazienti sperimentano dopo l’intervento è veramente elevata, il che contribuisce in modo significativo alla loro soddisfazione complessiva».