La Stampa, 11 dicembre 2024
Parabola di Luigi Mangione
Luigi Nicholas Mangione è stato incriminato dallo Stato di York per l’omicidio di Brian Thompson, Ceo di UnitedCarehealth, avvenuto il 4 dicembre alle 6 e 44 del mattino fuori dall’Hilton Hotel a Manhattan. Mangione, 26 anni, ha trascorso le prime ore dopo l’arresto in un McDonald’s di Altoona in una cella dello State Correctional Institution di Huntingdon. Ieri pomeriggio è iniziata la pratica per l’estradizione dalla Pennsylvania a New York State. È arrivato in aula vestito di arancione, urlando «è un insulto all’intelligenza del popolo americano, è un’esperienza personale...». Dovrà rispondere di cinque capi di accusa fra cui possesso illegale di arma, falsificazione di documenti di identità e omicidio di secondo grado. Secondo fonti investigative Mangione si «sente un eroe». Si sta anche cercando di capire se qualcuno l’abbia aiutato.Il movente dell’assassinio emerge dal manifesto di due pagine che aveva al momento dell’arresto in cui sono evidenti le critiche e la rabbia contro le società di mutua privata. Oltre a questo, la sua recente storia – e le testimonianze personali lasciate sui social nonché quelle degli amici – aiutano a comprendere parzialmente cosa è scattato nella mente di questo ragazzo, sino al 2023 programmatore informatico presso una società californiana, la TrueCar, primo della classe all’high school del Maryland, laureato in scienze informatiche e matematica alla UPenn.Da tempo Mangione lamentava un mal di schiena cronico che gli impediva una vita normale. Si era trasferito alle Hawaii da San Francisco e secondo il racconto di un suo co-inquilino, era «rimasto una settimana a letto dopo una lezione base di surf». Un’operazione alla spina dorsale l’aveva «traumatizzato», nel racconto di un amico con il quale aveva anche condiviso le radiografie della colonna vertebrale in cui si vedono delle viti chirurgiche. L’operazione non era stata risolutiva, fare sport era diventato quasi impossibile e aveva difficoltà relazionali con le ragazze.Aveva spesso sfogato sui social la sua frustrazione per il dolore. Ma nelle discussioni con gli amici – sia a San Francisco sia a Honolulu – nessuno ricorda atteggiamenti o parole violente o di vendetta contro le assicurazioni o «il sistema governativo»pur avendo negli ultimi mesi messo diversi like a citazioni di Unabomber.Era un avido lettore. Su un sito, Goodreaders, che ospita recensioni sui libri aveva elencato i 300 testi che aveva letto o che avrebbe voluto iniziare. Era affascinato dall’Intelligenza artificiale ma timoroso delle implicazioni, frequentava i social ma aveva allo stesso tempo il gusto per una vita più tradizionale. Amava intellettuali come Jonathan Haidt e Freya India, esponenti di “Anxious Generation” che si occupa dei risvolti psicologici e sociali per la Gen Z.Su X seguiva appena 75 persone e fra questi il podcaster Joe Rogan, Kennedy junior ed Edward Snowden. Era registrato nelle liste elettorali del Maryland ma non era affiliato a nessuno partito anche se famiglia era di orientamento repubblicano e possiede fra le varie attività una radio che ritrasmette i programmi della Fox News.La madre Kathleen, il 18 novembre, aveva chiamato la polizia di San Francisco dicendo di non avere informazioni del figlio, aveva anche parlato con gli amici. Molti avevano perso le sue tracce, la sua stessa partecipazione sui social a dibattiti e conversazioni si è diradata, da questa estate non si trovano “impronte” di Mangione sui social.È nato in una facoltosa famiglia del Maryland. Il nonno, immigrato di prima generazione, aveva costruito un impero immobiliare con cliniche, golf resort ed era una figura molto nota a Baltimora. È morto nel 2017.La vicenda ha acceso un faro sui comportamenti delle mutue private. Sui social il gesto di Mangione è stato salutato come quello di un eroe e Amazon ha bloccato la vendita di t-shirt e bicchieri di vino con le scritte “Deny, Defende, Depose” le stesse trovate sui proiettili che hanno ucciso Thompson. La polizia teme che questa ondata di sostegno a Mangione possa trasformarlo non solo in un martire ma generare emuli.Il caso apre anche un capitolo sulle cosiddette ghost gun, armi facilmente assemblabili a casa. Non hanno numero di serie, non serve un controllo sull’acquirente e non sono rintracciabili. La loro diffusione fra il 2016 e il 2021 è decuplicata, nel 2022 ne sono state sequestrate 25.785. L’Amministrazione Biden ha imposto della regole in modo da considerarle come tutte le altre armi da fuoco. La legge però è stata contestata da alcuni produttori. La Corte suprema dovrà esprimersi nei prossimi mesi