la Repubblica, 11 dicembre 2024
Lussi e scuole d’élite il ragazzo privilegiato diventato assassino per un incidente sul surf
Gli investigatori si chiedono con timore se adesso Luigi Mangione potrà diventare «un martire e un esempio da seguire» nella lotta al sistema sanitario. E qui sta la chiave del prossimo capitolo, in questa assurda tragedia. Ossia se l’immagine di Luigi come Robin Hood che toglie ai ricchi per dare ai poveri sopravviverà alla verità che emerge invece dalla sua biografia.
La storia di Mangione comincia grosso modo un secolo fa, quando il nonno Nicholas nasce in una famiglia povera della Little Italy di Baltimora, città della futura Speaker della Camera Nancy Pelosi. Fa il muratore e si arruola nella Navy, combattendo nel Pacifico meridionale. Al ritorno usa il G.I. Bill per andare al college, e su questo costruisce una formidabile carriera imprenditoriale nel mondo dell’edilizia. Diventa proprietario del Turf Valley Resort, l’Hayfilelds Country Club di golf, e la casa di riposo per anziani Lorien Health Services, dove il nipote lavora come volontario nel 2014. Il nonno acquista anche la radio Wcbm-Am, fieramente conservatrice, rivelando così le inclinazioni politiche della famiglia, che si confermano con l’elezione del nipote Nino Mangione come parlamentare locale repubblicano.
Luigi è un ragazzo modello, con la passione contro intuitivaper videogiochi e libri. I genitori milionari non hanno problemi a pagare i 40.000 dollari di retta per la prestigiosa Gilman School di Baltimora, scuola privata per soli ragazzi. Si diploma come primo della classe e il giorno della graduation è il “valedictorian”, lo studente a cui viene affidato l’onore di tenere il discorso per ispirare il futuro dei compagni: «Avere grandi idee – avverte lui – non è abbastanza per innovare. Serve anche un coraggio incredibileper esplorare l’ignoto e tentare cose nuove». È il piano per una vita di successo, che Luigi mette in pratica prendendo laurea e master in ingegneria alla University of Pennsylvania, elite dell’Ivy League.
Al liceo crea la sua compagnia di videogiochi Approar Games, al college il club Upgrade, poi lavora per Firaxis Games. Gli piace “Among Us”, dove i partecipanti giocano a fare gli assassini in fuga. Diventa analista dei dati per il concessionario online di auto TrueCar in California, quindi si trasferisce a Honolulu. Qui, facendo surf con l’amico RJ Martin, subisce l’incidente che gli cambia la vita, peggiorando la malattia alla schiena spondylolisthesis di cui soffre da bambino. «Non poteva più avere rapporti intimi con le ragazze», rivela Martin. Nel luglio del 2023 si opera, per impiantare quattro chiodi nella colonna vertebrale e riallinearla. Mette la foto su X ma l’intervento non riesce. Da qui, secondo amici e familiari, inizia a precipitare nel vuoto. Taglia i ponti, anche con la madre Kathleen, che presenta a San Francisco denuncia per la sua scomparsa. Gli amici scrivono sui social: «Stai bene? Avevi promesso di venire al mio matrimonio, dove sei finito?». Nessuna risposta.
Su Goodreads però descrive le preferenze letterarie, tradendo il disagio: il neuroscienziato Andrew Huberman; lo specialista di “self help” Tim Urban; lo psicologo Jonathan Haidt, autore di “Anxious Generation” e nemico dei cellulari nelle mani dei giovani. Ma anche fantascienza, Harry Potter, Hunger Games. Cita Lorax di Dr. Seuss: «A meno che qualcuno come te non si mobiliti, nulla migliorerà». E quattro stelle al manifesto di Unabomber “Industrial Society and its Future”: «Facile liquidarlo come un folle, per non affrontare i problemi scomodi che identifica».
Una tragedia, ma non tipo Chris Gardner nel film di Muccino “Pursuit of Happyness”, padre homeless che cerca di salvare il figlio autistico. Il dramma di un privilegiato, piuttosto. E chissà se ora gli imitatori calati sul Washington Square Park di New York per dargli solidarietà continueranno a venerarlo come un eroe da copiare.