Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2024  dicembre 11 Mercoledì calendario

Bandiere del Psi e garofani per l’addio a Paolo Pillitteri

Una bandiera del Partito socialista italiano sventola fuori dalla chiesa di Santa Maria del Suffragio. Si è tenuto ieri mattina il funerale dell’ex sindaco Paolo Pillitteri, morto il 5 dicembre all’età di 84 anni. Presenti la famiglia, i figli Stefano e Maria Vittoria, i nipoti Bobo e Stefania Craxi. In prima fila, con la fascia tricolore Beppe Sala, accanto a lui uno dei suoi predecessori Gabriele Albertini. «Dobbiamo essere grati per il bene che questa città ha ricevuto da lui», dice don Claudio durante l’omelia, aggiungendo che «gli sbagli che possono essere stati compiuti fanno parte della debolezza umana». Luci e ombre, quelle che hanno avvolto il sindaco della Milano da bere, coinvolto nell’inchiesta Mani pulite, condannato nel 1996 per ricettazione e riabilitato nel 2007. «Ha conosciuto la persecuzione giudiziaria, l’ingiustizia e la gogna mediatica», dice con gli occhi lucidi la figlia Maria Vittoria dall’altare. Pillitteri verrà sepolto in Valtellina, dove si trova la tomba di famiglia.