Corriere della Sera, 10 dicembre 2024
Beppe Grillo non molla
Silenzi. Sì. Ma anche progetti. Beppe Grillo osserva quasi da spettatore la fine della sua avventura nel Movimento, che ha fondato e spinto fino a diventare il partito più votato d’Italia. Il suo post in stile Truman show, con quel «buonanotte», è la parola fine a una storia lunga quindici anni. L’ex garante è tranquillo, ma anche a dir poco risentito per come si è sviluppata la vicenda. Si sente tradito da una parte di quelli che lui considera suoi «figli politici», big Cinque Stelle che – come dicono i movimentisti – «a lui devono tutto, ma non conoscono la parola riconoscenza». Ecco perché ha preferito non esprimersi, non commentare il voto della base e nemmeno le parole di Giuseppe Conte.
Non una questione di livore, ma Grillo ritiene il gesto superfluo. Il fondatore del Movimento in queste ultime ore ha «ristretto» i contatti con i suoi fedelissimi e con gli amici. Un passo necessario prima di agire. Perché Grillo ha scelto: sarà battaglia legale. Ieri circolavano voci di contatti con gli avvocati per dare il la alla causa sul simbolo. Grillo non ha intenzione di arretrare, non teme le parole di Conte su spese legali e processuali e può contare sull’appoggio di una rete di supporter.
Ieri si è schierato ancora al suo fianco Danilo Toninelli. «Beppe non si darà per vinto. Dispiace che Conte e i suoi cerchino di ballare sul cadavere di un leone. Sicuramente Beppe andrà avanti, impugnerà il simbolo», sostiene l’ex ministro. E profetizza: «Il M5S non ci sarà più tra qualche mese. Beppe farà l’azione legale che tutti si stanno aspettando». Parole che suonano come l’inizio della battaglia che non sarà solo sul piano legale, ma anche su quello politico. Grillo può contare su diversi ex parlamentari: da Marco Bella a Elio Lannutti ad Alessio Villarosa. Non solo, quattro-cinque eletti potrebbero anche seguire le orme del fondatore. Tra i big, oltre a Toninelli anche Virginia Raggi «simpatizza» per Grillo. Però l’ex sindaca di Roma al momento non sembra orientata a uno strappo. «Ma ci sono contatti in corso con numerosi ex Cinque Stelle», dicono i ben informati.
Più consistenti sono le truppe grilline nei vari territori. Ed è proprio da qui che Grillo ha intenzione di ripartire. Il fondatore ha annunciato novità nel video in cui è alla guida del carro funebre. Le radici dei meet up sono ancora attive. Anzi, a tutt’oggi sono ancora «operativi» 66 gruppi, nonostante la riforma contiana. Da loro potrebbe scaturire la scintilla per correre alle prossime Amministrative. C’è chi, addirittura, pone già un obiettivo in vista: «correre alle Regionali in Campania». L’idea di un match nelle piazze tra Grillo e Fico è qualcosa di più che una semplice suggestione. «Si tratta di un progetto realizzabile. Noi non abbiamo nulla da perdere: siamo stati sfrattati dalla nostra casa con un taglio degli iscritti che guarda caso i vertici hanno deciso di operare proprio ora dopo tre anni», spiegano i movimentisti. Il garante potrebbe soffiare sul fuoco delle divisioni interne al gruppo M5S campano.
Il fundraising potrebbe essere l’arma in grado di permettere al fondatore di tenere aperti i vari fronti. Non solo. Grillo in questa fase potrebbe anche cercare nuovi alleati per combattere le sue battaglie. In primis quelle legali.
«Sono ore delicate – commenta una fonte –. E la situazione è in divenire. Nessuno vuole commettere passi falsi. Non possiamo permettercelo». Per Grillo insomma, il Movimento è alle spalle ma quello che arriverà, nonostante i progetti e i silenzi, è ancora una incognita.